Il 6 marzo scorso, abbiamo assistito all’ennesimo trionfo di emozioni nella suggestiva cornice del Victoria Hall della Città di Ginevra, magnifico tempio della musica lirica mondiale. Un folto ed entusiasta pubblico, che si è lasciato trasportare in applausi scroscianti ed interminabili, ha accolto la rinomata cantante d’opera armena, Varduhi Khachatryan che accompagnata dall’Avetis Festival Orchestra, reso omaggio, attraverso un meraviglioso concerto alla famosissima cantante lirica, che ormai fa parte dell’empireo dei piu amati artisti di tutti i tempi.
L’evento, organizzato dall’Associazione Avetis, www.avetis.ch, ha riscontrato un enorme successo di pubblico, esibendosi in un nutrito ed interessante programma musicale, comprendente diversi brani lirici fra i piu famosi cantati dalla Callas e che l’hanno resa non semplicemente celebre, ma addirittura indimenticabile (fra gli altri Casta Diva; Vissi d’arte; O mio babbino caro).
Con il suo charme la notevole competenza e, al tempo stesso, con la sua semplicità, la mezzo soprano Varduhi Khachatryan ha saputo conquistare e commovere gli spettatori, riuscendo ad omaggiare la “divina Callas” con una maestria ed una umiltà che hanno veramente commosso i presenti, melomani o meno. Compito non facile di certo, quando ti confronti con uno dei mostri sacri della lirica. Ma di coraggio e talento la cantante Varduhi ne ha in abbondanza e si percepisce.
Con una voce potente ma allo stesso tempo avvolgente e cristallina, la cantante è riuscita a coinvolgere in pieno quanti la ascoltavano. Le persone presenti nel parterre hanno avuto la fortuna di avvertire anche fisicamente le vibrazioni della sua potente voce, che le hanno trascinate nelle sue stesse emozioni profonde e quando la cantante stessa si è commossa fino alle lacrime cantando l’aria Morro, ma prima in grazia, tratta da “Un ballo in maschera” di Verdi, il pubblico ha avvertito l’onda emotiva e si è espresso in un lungo applauso liberatorio alla fine dell’esibizione.
Molto belle e famose le arie scelte per la serata: il programma spaziava da Rossini (con il Barbiere di Siviglia), a Bizet, Verdi, Mascagni, Puccini, Bellini).
Molto apprezzata l’aria O mio babbino caro, tratta dal “Gianni Schicchi” di Puccini, che la contante ha riproposto durante il secondo atto del concerto. Con questa aria, cantata dalla stessa Maria Callas, era stato dato inizio alla serata e con questa aria il pubblico è stato anche accompagnato all’uscita, a fine serata. Si tratta, come noto, di un’aria piuttosto famosa, spesso utilizzata anche nelle colonne sonore dei film cinematografici per il suo elevato potenziale evocativo e la melodia dolce ed avvolgente. Un esempio su tutti, in “Camera con vista” di James Ivory.
Una parola va anche e soprattutto all’orchestra che ha accompagnato la cantante, sotto l’esperta direzione dei due maestri Sergey Ostrovsky e Vag Papian, che si sono alternati durante il primo ed il secondo atto. Senza la magia dei suoni meravigliosi della AVETIS Festival Orchestra, difatti, nessuno spettacolo sarebbe stato possibile. E, dunque, un grazie sentito va a tutti loro, giovanissimi ma già perfetti nelle loro esecuzioni che hanno contribuito a creare la particolare alchimia della serata che si è conclusa con lunghe e meritate standing ovations, numerosi fiori alla Varduhi, commenti di apprezzamento ad alta voce, grande commozione e richieste di bis.
Speriamo che iniziative come questa si ripetano a breve a Ginevra che rimane ad attendere con impazienza la prossima esibizione della cantante armena Varduhi Khachatryan.
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