Avere la sensazione di aver già vissuto un momento, di aver già visto una persona o di aver già attraversato la strada che si sta percorrendo in quel momento. Non si tratta di nulla di paranormale, ma è solamente un’anomalia cerebrale che trasforma le sensazioni in falsi ricordi
A tutti nella vita è capitato di provare questa strana sensazione di aver già vissuto un determinato momento della propria vita. Capita, per esempio, che mentre si sta passeggiando per una via della città, si incontra una determinata persona e salutandola ci accorgiamo che stiamo rivivendo un episodio che ci sembra di ricordare, di aver già vissuto.
Questa strana sensazione non è nulla di eccezionale, si tratta solo di una sorta di ricordo falso prodotto dal nostro cervello ed è stato provato almeno una volta da circa l’80% della popolazione. Il fenomeno è stato recentemente osservato dagli studiosi della Clinica neurologica dell’Università ‘Magna Graecia’ di Catanzaro osservando il comportamento del cervello dei pazienti con epilessia.
Gli specialisti che hanno condotto la ricerca hanno confrontato per la prima volta al mondo il cervello delle persone più colpite da déjà-vu, sia sui pazienti neurologici affetti da epilessia che sui soggetti sani. Dagli studi risulta che la sensazione di déjà-vu, riportata dai pazienti durante un episodio epilettico, è un sintomo organico di una memoria reale, anche se falsa. Nei soggetti sani, invece, si presenta come un fenomeno di alterata sensorialità dello stimolo percepito, più che un ricordo alterato: noi pensiamo di aver già visto quel posto, ma in realtà è la sensazione che abbiamo provato nel vederlo che ci richiama uno stimolo precedentemente associato.
In altre parole, i sistemi di memorizzazione cerebrali a lungo termine, combinano un’informazione percettiva ad una emotiva, ma poi la associano ad un ricordo. Quindi una sensazione che abbiamo vissuto tempo prima, riaffiora alla mente sotto forma di ricordo che può anche essere un falso ricordo: noi ci ricordiamo di aver visto un determinato posto, di aver vissuto una determinata situazione, in realtà è la sensazione che stiamo vivendo che ci riporta alla mente la sensazione che abbiamo già vissuto precedentemente, ma che riaffiora come ricordo.
Il déjà vu
Il termine fu creato dallo psicologo francese Émile Boirac (1851–1917), nel suo libro “Il futuro delle scienze psichiche”, revisione di un saggio che scrisse quando ancora era studente all’Università di Chicago. L’esperienza del déjà vu è accompagnata da un forte senso di familiarità, ma di solito anche dalla consapevolezza che non corrisponde realmente ad una esperienza vissuta (e quindi si vive un senso di “soprannaturalità”, “stranezza” o “misteriosità”): l’esperienza “precedente” è perlopiù attribuita ad un sogno.
Lo strano caso di déjà vu perenne
Il déjà vu che tutti abbiamo provato nella vita è notoriamente molto breve, ma esistono casi in cui c’è chi vive perennemente nel déjà vu dal momento in cui si sveglia al momento in cui la sera torna a letto, credendo di aver vissuto sempre le stesse cose. È il caso di uno studente britannico di 23 anni che vive quotidianamente sempre la stessa giornata, o almeno crede. Da otto anni infatti è intrappolato in un “loop temporale”, un estremo caso di déjà vu che ha paralizzato la sua vita, costringendolo ad abbandonare l’università, smettere di leggere giornali e riviste, guardare la televisione o ascoltare radio, perché ogni volta crede di aver già vissuto tutto in precedenza. Il caso ha sconcertato e incuriosito i medici, anche perché il 23enne non mostra nessuna delle altre condizioni neurologiche associate al déjà vu. A causare queste “sensazioni” è un forte stato di ansia, probabilmente aggravato dal fatto che l’uomo ha assunto LSD prima di abbandonare l’università, inoltre i déjà vu del ragazzo non gli trasmettono sentimenti di familiarità e alle volte sono così intensi da essere descritti come “spaventosi”.
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foto: Ansa