A cinque mesi dall’atto è stato catturato dalla polizia l’assassino della strage di Rupperswil. Ha rubato soldi, ha violentato il figlio tredicenne, ha ucciso quattro persone e ha dato fuoco alla casa. Tutti i fatti e le novità dell’orribile omicidio che ha sconvolto tutta la Svizzera
La polizia cantonale argoviese non svela molto su come è stato catturato l’assassino di Rupperswil e come è stato scoperto il colpevole, lo svizzero 33enne Thomas N. Però dopo la conferenza stampa della polizia sono usciti diversi dettagli intorno all’orribile caso nel quale sono morte quattro persone.
È risultato molto complesso il lavoro della polizia criminale al luogo del reato a Rupperswil, dove sono stati uccisi la 48enne Carla S., i suoi due figli Davin e Dion di 13 e 19 anni e la ragazza di Dion, la 21enne Simona. Pochi giorni prima di Natale, il 21 dicembre dell’anno scorso, un vicino ha chiamato i pompieri dopo che ha visto uscire fumo dalla casa bifamiliare di Carla S. I pompieri, all’arrivo, hanno trovato i quattro corpi legati con fascette serracavi, pugnalati e con ferite da taglio. Inoltre è stato versato un liquido infiammabile sui corpi ai quali poi è stato dato fuoco. Il lavoro della RIS e dei poliziotti così è risultato più difficile anche perché dopo aver ucciso le quattro persone Thomas N. ha incendiato la casa. Nonostante ciò gli specialisti erano riusciti a trovare le tracce del DNA dell’assassino, che però non risultava registrato in nessuna data basi ne in Svizzera ne all’estero.
Secondo la conferenza stampa tenuta dalla polizia cantonale argoviese, l’assassino sarebbe un sadico con la voglia di uccidere, la polizia ha dichiarato come i motivi sarebbero economici e sessuali, infatti, non solo ha costretto la madre di prelevare soldi dalla banca, ha anche abusato sessualmente del figlio tredicenne.
La polizia ha rivelato anche che Thomas N., che è reo confesso, è entrato in casa con un pretesto, poi ha minacciato il fratello più piccolo. Minacciando il figlio piccolo ha costretto la madre Carla a legare e pugnalare il figlio più grande e la sua ragazza, poi l’ha costretta a rivelargli le possibilità finanziarie e di prelevare le somme dichiarate. Successivamente l’omicida ha abusato sessualmente del figlio più piccolo 13enne, alla fine ha tagliato le gole delle vittime e ha incendiato la casa per far perdere le proprie tracce. La polizia ha dichiarato anche che si presume che Thomas N. avrebbe pianificato altri delitti simili, infatti nel suo zaino sono stati trovati diversi oggetti che gli sarebbero serviti per altri delitti.
Una vita normale
Secondo quanto riporta il Tages Anzeiger, numerosi giornalisti avrebbero provato a scoprire fatti in più sulla vita di Thomas N. e l’unico risultato sarebbe: la normalità. Non ci sarebbero precedenti, ne fatti che avrebbero indicato problemi psichici. Inoltre l’omicida avrebbe vissuto per anni a poca distanza dalle sue vittime insieme alla madre e due husky.
Il 33enne, che allenava squadre di calcio, avrebbe continuato con la sua vita, allenando la sua squadra con la quale avrebbe avuto buoni rapporti, anche se risultava sempre un po’ riservato. Nessuno avrebbe pensato che fosse pedofilo e ancora meno che fosse capace di compiere un atto così terribile, conclude il Tages Anzeiger.