Dal prossimo 1 gennaio 2010 scattano gli adeguamenti delle tariffe di pedaggio autostradale delle società concessionarie. Lo comunica l’Anas indicando che “sono stati firmati, infatti, i decreti di concerto dei ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Economia e delle Finanze che, sulla base dell’istruttoria condotta dall’Anas, fissano il livello degli aumenti tariffari”.
Aumenti proposti dall’Anas sulla base delle convenzioni stipulate con le società concessionarie. L’istruttoria ha tenuto conto per ciascuna Società concessionaria della relativa situazione giuridica, con particolare riferimento agli impegni assunti dalle Società per nuovi investimenti e per la manutenzione della rete. Gli aumenti sono del 2,40% per Autostrade per l’Italia, la concessionaria (gruppo Atlantia) che gestisce la principale rete autostradale italiana.
Questi gli altri aumenti: Ativa 6,23%; Autostrada del Brennero 1,60%; Brescia-Padova 6,56%; Centropadane 0,74%; CISA 1,76%; Fiori S.p.A. 1,15%; Milano Serravalle Milano Tangenziali 1,41%; Tangenziale di Napoli 2,17%; Rav 0,94%; Salt 1,50%; Sat 2,11%; Autostrade Meridionali 1,43%; Satap tronco A4 (Novara Est-Milano 15,83%; Torino-Novara Est 15,29%); Satap tronco A21 9,70%; Sav (Autostrada 1,36%; Raccordo Gran S. Bernardo 1,04%); Sitaf 2,35%; Torino-Savona 1,47%; Strada dei Parchi 4,78%. Non sono stati riconosciuti incrementi tariffari per il Consorzio per le Autostrade Siciliane (Messina-Catania e Messina-Palermo), per Autovie Venete S.p.A. e per Asti-Cuneo. Le tariffe di pedaggio della società Cav sono state ridotte, rispettivamente, del 1,00% per l’A4 Venezia-Padova tangenziale ovest di Mestre e raccordo con aeroporto Marco Polo, e del 1,18% per il Passante di Mestre.
L’Aiscat, l’associazione delle società autostradali, calcola che “il valore medio ponderato sul traffico dell’incremento tariffario su base nazionale è pari al 2,71%”. L’associazione “ricorda che nel valore complessivo pagato dall’utente è compreso il sovracanone in favore dell’Anas, che graverà sui veicoli leggeri per 3 millesimi di Euro al chilometro e per 9 millesimi al chilometro per i veicoli pesanti: il tutto a fronte di oltre 3 miliardi di investimenti da parte delle concessionarie nell’anno. Tali valori di sovracanone che le concessionarie riversano direttamente nelle casse dell’Anas – indica l’Aiscat – genereranno un gettito prevedibile di circa 270 milioni di euro”. L’entità degli aumenti varia “anche quest’anno sul territorio in funzione sia degli arrotondamenti sia delle specifiche concessioni, dato che la formula tariffaria non è unica e la nuova normativa provoca un effetto di compressione degli adeguamenti tariffari su un numero di anni di concessione più ridotto”.
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