L’Italia delle riserve non punge e perde contro un’Irlanda tutto cuore che fa festa e va agli ottavi. Contro la Spagna serve la partita perfetta
Conte ha la certezza che gli otto rincalzi non possono scalfire la Nazionale base, da lui costruita e già pronta per gli ottavi. L’Italia 2 scesa in campo ha giocato una brutta partita, giocatori svogliati e poco incisivi per mettere in difficoltà il c.t. sulle scelte da fare contro la Spagna. Le cose migliori le hanno mostrate Zaza, valida alternativa a Pellè e Insigne, che nel quarto d’ora di partita ha fatto vedere il suo talento: slalom e tiro sul palo. I suoi cambi di passo potrebbero tornare utili. La prima sconfitta in partite ufficiale della gestione Conte è indolore e forse ha più valore di una vittoria. Riporta la Nazionale sulla terra e indica come non si dovrà affrontare gli spagnoli. La Spagna non è quella di quattro anni, è logora, ma per eliminarli ci vorrà la migliore Italia: determinazione e ripartenze, calcando la prestazione fatta contro il Belgio, aspettare e ripartire. Bisognerà sfruttare le disattenzioni della nazionale di Del Bosque già evidenti contro la Croazia, cinica ad approfittarne. L’Italia è meglio in difesa e la Spagna sa ancora proporre il suo gioco di lungo possesso palla e ha un centravanti pericoloso in Morata. Il 3-5-2 di Conte è sempre ordinato e curato in ogni dettaglio ed efficiente quando la squadra deve gestire situazioni favorevoli. In fase di impostazione combina davvero poco e continuano a mancare le idee. Le occasioni da rete arrivano su azioni personali, quando Zaza gira un cross di De Sciglio e lo spunto di Insigne. Per i pochi stimoli e il rischio di saltare l’ottavo per un’ammonizione o un infortunio, la testa era già alla Spagna e gli azzurri hanno giocato con poca determinazione e poca corsa e il centrocampo non ha dato la necessaria protezione alla difesa.
Se l’Italia non aveva nulla da chiedere a questa gara, se non l’occasione di far giocare tutti e tenere alta la concentrazione, per l’Irlanda valeva tutto e solo una vittoria l’avrebbe qualificata. La nazionale di O’Neill ha interpretato la sfida con le caratteristiche he la distinguono. Molta corsa e la ricerca dei duelli fisici, molta determinazione e cuore e pronta a sfruttare i palloni in area azzurra, su calci da fermo o su azione dalle fasce.
La generosità dell’Irlanda alla fine è stata premiata all’ultimo assalto con la rete all’85’ di Brady che ha mandato in visibilio i tanti tifosi irlandesi e ha liberato l’entusiasmo della panchina irlandese. Agli ottavi andrà a sfidare la Francia. Conte dovrà ridare il vero volto alla sua Italia e insieme a quella tattica, la preparazione psicologica sarà fondamentale. La Spagna non è imbattibile ma Conte non potrà trascurare alcun dettaglio e dovrà fare ritrovare alla squadra la grinta dell’esordio. La Spagna è la bestia nera dell’Italia, ma non ha incantato. La squadra di Conte sembra avere le caratteristiche adatte per fermare gli spagnoli, chiudere definitivamente il loro ciclo vincente e fermare la serie negativa. L’ultima vittoria dell’Italia risale ai Mondiali 1994 nei quarti e per spronarla c’è la rivincita della cocente sconfitta a Vienna per 4-0 nella finale di Euro 2012.