Il Consiglio federale intende dare più potere alla Polizia federale per combattere le partenze di simpatizzanti jihadisti. Le misure preventive adottate solo in casi fondati
Lo scorso autunno il Governo ha approvato la Strategia contro il terrorismo, che mira a proteggere la Svizzera dalla minaccia terroristica agendo alle frontiere e ha l’obiettivo di impedire l’esportazione del terrorismo. Secondo le cifre dei servizi segreti dalla Svizzera sono 52 le persone partite verso la Siria, l’Iraq e l’Afghanistan per combattere la Jihad unendosi al sedicente Stato islamico. Il Consiglio federale intende fare di più e rafforzare il dispositivo delle misure preventive per la lotta al terrorismo. Dunque in futuro la Polizia federale (FEDPOL) potrebbe agire preventivamente, se sospetta che un simpatizzante jihadista voglia partire in guerra, con l’obiettivo di evitargli l’espatrio. Il Governo ha incaricato il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) di elaborare un avamprogetto per avviare la procedura di consultazione.
Gli strumenti che il Governo metterebbe a disposizione sono tre. La prima misura è obbligare gli interessati a presentarsi regolarmente ai posti di polizia. La seconda, in casi di dubbi e se la prima non fosse sufficiente, prevede il ritiro dei documenti d’identità. Nicoletta Della Valle, direttrice della FEDPOL, sostiene le nuove misure governative, perché consentono alla polizia di “evitare che potenziali terroristi vadano a combattere delle guerre all’estero, una responsabilità che spetta alla FEDPOL”. I provvedimenti da mettere a disposizione delle autorità competenti dovranno essere adottati da quest’ultime di volta in volta “nel rispetto del principio di proporzionalità e della ponderazione degli interessi”, ha tenuto a spiegare il Governo. La decisione sulle misure da adottare dovrà valutare tra gli interessi della persona in questione (i suoi movimenti, viaggi) e gli interessi della Svizzera, sui quali vanno soppesati la responsabilità di impedire l’esportazione del terrorismo e di proteggersi sul proprio territorio.
Inoltre il Governo intende consentire a FEDPOL di segnalare persone tramite una sorveglianza discreta dei sospetti jihadisti. Questa misura permette di monitorare i movimenti di viaggio nello spazio Schengen della persona interessata, a sua insaputa. Le notificazioni saranno segnalate a FEDPOL, ma la misura sarà adottata unicamente se la persona rappresenta una minaccia concreta. Nicoletta Della Valle ammette che “il piano del Consiglio federale è un intervento pesante nei diritti base di una persona”. Di conseguenza la FEDPOL agirà con riservatezza. “Non esiste una lista definitiva di criteri che causa un automatismo”, ha aggiunto, “si pondererà su ogni caso e in caso di ritiro dei documenti d’identità, la persona sarà seguita”.
Gaetano Scopelliti