Secondo la maggior parte dei Cantoni, il mobility pricing sarebbe uno strumento idoneo per migliorare l’utilizzo dell’infrastruttura stradale e ferroviaria esistente e per decongestionare il traffico nelle ore di punta
Secondo i dati elaborati dal Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni DATEC, la mobilità in Svizzera è in crescita: entro il 2030 si prevede un aumento del trasporto su gomma e rotaia di circa il 25%, stando ai modelli di calcolo.
Accanto agli interventi di potenziamento, di per sé costosi, vale quindi la pena analizzare le possibilità di sfruttare al meglio l’infrastruttura esistente, affrontando una delle grandi sfide del trasporto sia privato sia pubblico: la forte oscillazione della domanda, a seconda della fascia oraria, con treni affollati e strade intasate al mattino e alla sera, mentre nel resto della giornata spesso si viaggia più comodi. Il mobility pricing punta a un utilizzo più omogeneo. Dopo aver vagliato diverse varianti, un anno fa il Consiglio federale ha lanciato un’indagine conoscitiva sulla bozza di un piano strategico, i cui risultati vedono la maggior parte dei Cantoni, partiti e associazioni essenzialmente favorevoli al sistema.
Su queste premesse il Consiglio federale ha varato il Piano strategico definitivo, con l’obiettivo a lungo termine di ridistribuire la domanda di mobilità sull’arco dell’intera giornata, attraverso un sistema di tassazione commisurata all’uso, e sfruttare in maniera più equilibrata le infrastrutture stradali e ferroviarie. La Confederazione considera infatti il mobility pricing anzitutto uno strumento per risolvere i problemi di capacità, non per finanziare le infrastrutture: per la mobilità non si deve pagare di più, ma diversamente, ed essa deve rimanere alla portata di tutti. Il sistema è finalizzato a una gestione efficiente delle infrastrutture di trasporto, volto a incentivare la tariffazione basata sull’utilizzo secondo la logica del pagamento a consumo applicata a strade e ferrovie.
Vivo interesse per i progetti sperimentali
Lo svolgimento di esperimenti pilota, limitati nello spazio e nel tempo, tesi a valutare il mobility pricing e importanti per capirne l’impatto reale su traffico, economia, ambiente e assetto territoriale, ha avuto un riscontro prevalentemente positivo fra i partecipanti all’indagine conoscitiva. I Cantoni di Ginevra, Ticino e Zugo, la città di Rapperswil-Jona e la regione di Berna hanno manifestato la propria disponibilità a valutare l’ipotesi di svolgere progetti sperimentali nel proprio territorio. Oltre a chiarire il contesto giuridico, la Confederazione condurrà quindi anche dei colloqui con i soggetti interessati (Cantoni, agglomerati, città).
DATEC