Magistrato in carica al Dipartimento delle Finanze e degli Alloggi della Città di Ginevra, al suo 3° mandato, Sandrine Salerno ha fatto del suo impegno politico un baluardo nella difesa dell’uguaglianza tra le persone. Accoltici nel suo ufficio ci ha cortesemente rilasciato un’intervista di cui vi proponiamo un estratto.
Madame Salerno, il Cantone e la città di Ginevra vivono da qualche anno una situazione di penuria di alloggi. La decisione dell’ultimo referendum del 5 giugno scorso che ha rifiutato al 51,90% circa il rinnovo della LRDT (legge sulle demolizioni, trasformazioni e ristrutturazioni di abitazioni), potrà risolvere questo problema oppure vi sono allo studio delle altre soluzioni a questo problema di alloggi?
In effetti la votazione dello scorso 5 giugno non risolverà questa situazione, in quanto riguardava le garanzie a sostegno dei proprietari di immobili, garanzie in ogni caso indispensabili per far sì che i proprietari di immobili continuino ad offrire in locazione i loro immobili. In effetti la problematica di penuria di alloggi è duplice a Ginevra: non si tratta soltanto di mancanza di immobili sufficienti alle esigenze della popolazione, ma anche di penuria di alloggi a buon mercato, a costi, quindi, abbordabili per venire incontro al ceto medio.
Per la risoluzione di questo problema occorre che lo Stato ed il Cantone, provvedano a costruire dei nuovi alloggi ed in effetti vi sono dei progetti in corso, in questo momento. Uno dei più ambiziosi è il progetto CEVA a Eaux-vives, ma ne abbiamo di attivi anche in altri quartieri.
Lo scorso 5 giugno la popolazione ha anche respinto la proposta ai tagli al budget, pur trovandoci in un contesto economico incerto, con un risultato soddisfacente per il Consiglio amministrativo che ha sempre sostenuto il NO ai tagli. Quali sarebbero state, però, le conseguenze in caso di approvazione di detti tagli?
Lo scorso 5 giugno, la popolazione ha votato NO ai tagli al budget della città, tagli alle sovvenzioni per le associazioni, ma anche al funzionamento delle amministrazioni. All’esito della votazione referendaria, il Consiglio amministrativo ha provveduto a rimettere nelle casse il denaro prelevato in previsione dei tagli.
Si è trattato indubbiamente di un buon risultato per il Consiglio amministrativo, perché ha dimostrato che la popolazione ha avuto fiducia. Quel che sarà complicato, adesso, sarà di organizzare il budget amministrativo del 2017 perché di dovrà ottenere un consenso in seno al Consiglio (noi, per la sinistra ne abbiamo 5 eletti) e bisognerà anche instaurare un dialogo molto serrato con il Consiglio municipale e la sua maggioranza di destra, che ha dovuto prendere atto dei risultati della volontà popolare.
Non dimentichiamo che il Consiglio amministratvo ed esecutivo sono a maggioranza di sinstra, mentre il Consiglio municipale è a maggioranza di destra.
Questo complica il dialogo e la dinamica dei rapporti e non favorisce il lavoro quotidiano in un clima ideale. Cio’ nonostante siamo soddisfatti dei risultati ottenuti e lavoreremo al meglio per garantire un buon livello di vita a Ginevra.
Madame Salerno, come sarà possibile, secondo Lei, aumentare le entrate nelle casse della città senza aumentare le imposte?
L’obiettivo della città di Ginevra e dell’esecutivo era di non ricorrere per questa legislatura ad un aumento delle imposte dal momento che l’imposta del comune è abbastanza elevato rispetto ad altri comuni e, dunque, per avere un budget degno, si dovranno trovare altre entrate, di solito di concerto con il cantone, in quanto la città è strettamente legata alle politiche ed ai flussi finanziari cantonali, oppure attraverso un lavoro di razionalizzazione sui costi dell’amministrazione.
Non si tratta di un’attività nuova, dal momento che si tratta di un’operazione che viene fatta ogni anno, ma si tratta in ogni caso di un’attività che diventa di volta in volta più complicata, in ragione dell’aumento dei carichi sociali (ad esempio per l’infanzia, per la polizia municipale, etc.) a fronte di un’imposizione che è rimasta più o meno stabile.
E, quindi, si dovranno trovare all’interno dell’amministrazione le risorse economiche e bisognerà attendere la fine dell’esercizio contabile.
Questo oggi significa che, se non avremo aumenti di imposte ma dovremo continuare a sostenere delle spese pubbliche, questo rappresenterà una difficoltà per continuare a sostenere i finanziamenti pubblici.
Si ringrazia la Magistrata per averci ricevuto e messasi gentilmente a disposizione per questo incontro volto a far conoscere meglio i nostri rappresentanti istituzionali ginevrini, agli italiani del Cantone d’adozione e in Svizzera.
Alessandra Testaguzza e Carmelo Vaccaro