Terrore a Nizza: tir sulla folla, 84 morti
Ancora terrore in Francia, dopo gli attacchi di Parigi dello scorso 13 novembre. È di almeno 84 morti, molti dei quali bambini, e di 18 feriti gravi, il bilancio dell’attentato dello scorso giovedì a Nizza, dove intorno alle 22.30 un tir è piombato a tutta velocità sulla folla, lungo la Promenade des Anglais, sul lungomare, al termine dei fuochi d’artificio per i festeggiamenti del 14 luglio.
Il camion ha percorso un tratto di 2 km, a zig zag, alla velocità di 80 km/h, compiendo un massacro. Circa cento persone, che al momento dell’ondata di panico seguita all’attacco sulla Promenade des Anglais erano fuggite verso il mare e si sono gettate in acqua, sono state tratte in salvo. Sono una cinquantina i bambini feriti ricoverati all’ospedale pediatrico di Nizza.
All’interno del mezzo utilizzato per la strage sono stati trovati i documenti d’identità di un 31enne franco-tunisino, una patente, una carta di credito e un telefono cellulare.
Nel camion sono inoltre stati trovati una bomba a mano non operativa e dei fucili finti. Lo riferisce una fonte vicina agli inquirenti, citati da Nice Matin. L’uomo al volante ha sparato a più riprese con una pistola, prima di essere abbattuto dalla polizia.
Il presidente francese François Hollande ha annunciato la proroga per altri tre mesi dello stato di emergenza in Francia, ricordando che l’allerta sarebbe dovuta terminare il 26 luglio. Sarà dunque rafforzata la sorveglianza in tutti i luoghi pubblici e negli obiettivi sensibili da parte dell’esercito e dei riservisti.
“Si tratta di un attacco la cui natura terroristica non può essere negata”, ha detto nella notte dell’attentato Hollande, in diretta tv. Poi, in un tweet, il presidente francese ha scritto: “La Francia è in lacrime e afflitta, ma è forte e sarà sempre più forte dei fanatici che oggi vogliono colpirla”.
Le accuse di Estrosi
Il presidente del consiglio regionale dell’area Provence-Alpes-Côte d’Azur, Christian Estrosi, aveva scritto al presidente francese François Hollande, alla vigilia dell’attentato, per esprimere le sue preoccupazioni sulle carenze nelle forze dell’ordine per la lotta al terrorismo, reclamando senza mezzi termini “un grande piano di emergenza per proteggere i nostri poliziotti e fornire loro mezzi operativi”.
Il tono della missiva – riporta Le Figaro – è pesante. Estrosi denunciava al presidente francese la “necessità di migliorare le condizioni di lavoro degli agenti”, ma anche “la mancanza di materiale e mezzi, affinché ogni poliziotto possa avere, ad esempio, il proprio giubbotto antiproiettile”.
Il politico denunciava “una certa freddezza” da parte del governo. “Bisogna rimuovere gli ostacoli burocratici che bloccano o escludono l’uso di nuovi mezzi tecnologici”, scriveva, rammaricandosi per esempio del fatto che durante Euro 2016 la sua proposta di utilizzare il ‘riconoscimento facciale’ non avesse ottenuto risposta. Ma chiedeva anche che i poliziotti potessero beneficiare dell’anonimato in alcune situazioni in cui erano particolarmente esposti a rischi.
La rivendicazione dell’Isis
L’Isis ha rivendicato la strage di Nizza. Lo ha fatto attraverso la sua agenzia Amaq, con un comunicato in cui si legge che “l’autore dell’operazione condotta a Nizza, in Francia, è un soldato dello Stato Islamico”. Mohamed Lahouaiej Bouhlel ha agito “in risposta agli appelli lanciati perché venissero presi di mira i cittadini dei paesi della coalizione che combatte il Califfato”, scrive ancora Amaq citando “una fonte della sicurezza”.
Una paternità rivendicata anche attraverso un comunicato letto dalla sua radio ufficiale “al-Bayan”, dove i terroristi hanno minacciato le “Nazioni crociate” che “dovranno capire che, qualunque sia il grado di mobilitazione e le misure di sicurezza adottate, non saranno immuni ai colpi dei mujahideen, che continueranno, Dio piacendo, a bersagliarli nelle loro case”.
Adnkronos
foto: Ansa