Berlino e Washington: raid su Aleppo “barbari”
Berlino e Washington hanno condannato i bombardamenti da parte russa e del regime siriano di Bashar al Assad su Aleppo, definendoli degli attacchi “barbari”. Il segretario di stato Usa, John Kerry, ha minacciato di sospendere i colloqui con Mosca se andranno avanti le azioni militari sulla parte di Aleppo in mano ai ribelli.
Le Nazioni unite dicono che è in corso una catastrofe umanitaria mai vista, neanche nei cinque anni di brutale guerra in Siria. La Russia e Damasco hanno lanciato un’offensiva per riprendere Aleppo, dopo che la tregua concordata da Mosca con Washington è finita rovinosamente. Nel frattempo, in occasione dell’anniversario dell’avvio della campagna russa in Siria, l’Osservatorio siriano per i diritti dell’uomo, ha pubblicato i dati sulle vittime.
Più di 9.300 persone di cui 3.800 civili, sono morti nei raid dell’aviazione russa in Siria, iniziati un anno fa a sostegno del regime di Assad. Dal 30 settembre del 2015, data in cui Mosca ha dato il via al suo intervento militare in Siria, i raid russi hanno causato la morte di 9.364 persone, 3.804 civili, 2.746 jihadisti dell’Isis e 2.814 membri di diversi gruppi ribelli che combattono contro il regime di Damasco.
Appello dell’UNICEF
“Ad Aleppo – ha dichiarato il Direttore generale dell’UNICEF Anthony Lake – soltanto questa settimana, 96 bambini sono stati uccisi e 223 feriti. Ognuno è un figlio o una figlia. I dottori sono costretti a lasciare alcuni bambini morire mentre ne salvano altri perché le forniture mediche sono scarse. Decine di migliaia di bambini bevono acqua sporca perché una stazione di pompaggio è stata bombardata e un’altra è stata disattivata. Operatori umanitari coraggiosi vengono uccisi. I convogli che portano aiuti distrutti. Il mondo sta a guardare mentre si consumano questi orrori. Ogni giorno, continuano… e peggiorano. L’uccisione di innocenti ad Aleppo deve fermarsi.
L’UNICEF e i suoi partner hanno appena consegnato aiuti nelle zone assediate di Madaya, Fouah, Kefraya e Zabadani. Inoltre proseguiamo le nostre operazioni umanitarie ad Aleppo Occidentale e stiamo facendo tutto il possibile per fornire con i camion acqua in tutta la città. Ma questo è ben lontano dall’essere sufficiente. L’unica vera risposta per Aleppo è che termini questa discesa verso un ulteriore orrore”.
Askanews
foto: Askanews