Deludente prestazione dell’Italia “verde” contro la Macedonia. Una doppietta nel finale di Immobile ribalta lo svantaggio.
Ancora una volta l’Italia butta via metà partita e si sveglia soltanto quando va in svantaggio. Era successo contro la Spagna e si è ripetuto contro la modesta Macedonia, in vantaggio fino al 75’. Nel finale gli azzurri si sono liberati mentalmente e con la doppietta di Immobile conquistano la vittoria che serviva per continuare a sperare nel primo posto del girone che vale la qualificazione diretta a Russia 2018. La rete del momentaneo vantaggio azzurro di Belotti è il segnale che Ventura sta intraprendendo il ricambio generazionale. Rispetto alla Spagna, il c.t. ha svecchiato la Nazionale confermando Romagnoli, Belotti partito titolare e il ritorno di Verratti, Bernardeschi, Bonaventura e Immobile dall’inizio. Finalmente la linea verde, ma la prima esperienza è stata deludente. L’Italia ha giocato senza personalità e idee, ma soprattutto senza coraggio e molto timida e paurosa. È mancato l’affiatamento e tanti sono stati i difetti di comunicazione. I molti errori in fase d’impostazione hanno permesso alla Macedonia di creare le occasioni da gol più pericolose. Dai disimpegni errati di Verrati e di Bernardeschi sono nati i due gol dei macedoni nello spazio di due minuti, con due incursioni in una difesa molto statica. Ventura, esterrefatto e incredulo, ha seguito impotente una fase, dove l’Italia ha rischiato il tracollo. Azzurri soporiferi e lenti nella manovra si sono svegliati soltanto quando il c.t. ha rivoluzionato l’assetto tattico.
Un 4-2-4 con Parolo e Sansone e finalmente Verratti ha iniziato a giocare, l’Italia si è liberata delle sue paure e ha schiacciato la Macedonia, impegnata a difendere il risultato, nella propria area. Il gioco sulle fasce ha messo in difficoltà la difesa macedone, che su due cross di Candreva ha capitolato subendo il controsorpasso. L’Italia è viva, ha cuore e ha tirato un sospiro di sollievo, ma non ha ancora una sua nuova identità. Nelle ultime due gare l’Italia ha rischiato seriamente di conquistare zero punti. I risultati positivi daranno tranquillità a Ventura per lavorare sulla ricerca dell’equilibrio. L’attacco è da promuovere e anche Candreva, sulla fascia, è indispensabile. Il reparto con le difficoltà maggiori resta il centrocampo. L’alto tasso tecnico di Verratti, Bonaventura e Bernardeschi non ha contribuito a costruire manovre efficaci. Nella fase difensiva è venuto a mancare il totale apporto dei tre. Se Verratti dovrà essere la mente della nuova Italia, al suo fianco dovrà avere compagni che lo proteggano. “Con tanti giovani in campo ci vuole pazienza” ha sentenziato Ventura nel dopo partita. Giusto, la via verso il nuovo passa da esperienze come queste, ma bisogna trovare al più presto un assetto equilibrato tra i reparti e maturare sotto l’aspetto mentale. Sbagliare è umano, perseverare negli errori è diabolico.
G.S.
foto: Ansa