Giunto alla sua quarta edizione, l’evento coinvolge tutto il Paese con lo scopo di scoprirne e valorizzarne il patrimonio geologico e naturale
Fino al 23 ottobre, tutta la penisola ha celebrato la Settimana della Terra, il Festival nazionale di divulgazione scientifica patrocinato da Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, diventato un appuntamento per tutti gli appassionati, tanto che all’ultima edizione hanno partecipato circa ottantamila persone e per questa se ne attendevano almeno centomila.
Per una settimana intera diverse località del Paese, dall’estremo nord all’estremo sud, sono state animate da numerose e diverse manifestazioni con lo scopo principale di scoprire e valorizzare il nostro patrimonio geologico e naturale: da escursioni e passeggiate nei centri urbani e storici, fino all’esplorazione delle miniere d’uranio in Sardegna e di quelle d’oro Valle d’Aosta, ma anche più semplicemente con iniziative quali porte aperte nei musei e nei centri di ricerca, visite guidate, esposizioni, laboratori didattici e sperimentali, musicali e artistiche per i ragazzi delle scuole, degustazioni conviviali, conferenze, convegni, workshop, tavole rotonde.
Gli appuntamenti si sono svolti in 230 località italiane, con la partecipazione di circa 800 tra ricercatori e divulgatori scientifici e oltre 200 enti partecipanti tra associazioni, comuni, musei, Università e parchi.
In Valle d’Aosta era programmata una corsa all’oro a Brusson, in Val d’Aya, mentre nel Lazio si sono svolte due geo-eventi dedicati agli amanti della scienza e del buon vino: “Il vulcano laziale racconta: un vulcano di-vino!”, nel Parco Regionale dei Castelli Romani e “I vini del tufo e dell’argilla” a Civita di Bagnoregio.
Alle Isole Tremiti era invece in programma un’escursione di due giorni per studiare il paesaggio insulare, con lezioni itineranti di geologia e biologia.
La Settimana del Pianeta Terra vuol diffondere il rispetto per l’ambiente, la cura per il territorio così come la consapevolezza dei rischi cui siamo esposti, cercando di appassionare i giovani alla scienza, e alle Geoscienze in particolare, trasmettendo l’entusiasmo per la ricerca e la scoperta scientifica, cercando anche di mettere in risalto le possibilità che la scienza ci offre per migliorare qualità della vita e sicurezza, investendo su ambiente, energia, clima, alimentazione, salute, risorse e riduzione dei rischi naturali.
Tutto questo per ‘far scoprire il fascino delle Geoscienze al più alto numero di persone’: “Crediamo nella divulgazione scientifica seria, fatta anche attraverso il gioco e la scoperta, per mostrare quanto sia importante ciò su cui poggiamo i piedi, la Terra, conoscerne il passato per comprendere il presente e predisporci al futuro”, ha spiegato il geologo Silvio Seno, dell’Università di Pavia, ideatore e co-responsabile della Settimana del Pianeta Terra, insieme al paleontologo Rodolfo Coccioni, dell’Università di Urbino, che ha aggiunto che “moltissimi eventi hanno una declinazione particolare, interattiva, perchè le Geoscienze sono strettamente connesse alla nostra tradizione enogastronomica e storica”. “Il fatto che scienze e geoscienze siano poco praticate è un stortura che bisogna correggere”, ha osservato Valerio Rossi Albertini, fisico e chimico del Consiglio Nazionale delle Ricerche, intervenuto alla presentazione dell’evento”.
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foto: Ansa