Abbiamo incontrato Smerakda Giannini, la donna che ha avuto il coraggio di fare domande alla Boschi in un pomeriggio in cui farlo era molto difficoltoso. Smerakda è una doppia cittadina di origini baresi e fiera sostenitrice del Movimento 5 Stelle.
Cosa non sopporta dell’Italia è il trasformismo. Sorge spontanea la domanda su cosa pensi di Tacconi (il parlamentare che ha subito lasciato il movimento una volta eletto)…
Lei non risponde ma l’espressione è eloquente. “Il M5S raccoglie la rabbia di chi vive in Italia e all’estero… Le persone che hanno visto il mio video, mi scrivono che sono stanche della vecchia politica”.
Le chiedo cosa l’abbia fatta arrabbiare della Boschi.
“Ero andata per divertirmi, per vederla dal vivo dopo aver visto lo spettacolo di Travaglio. Arrivata alla Casa d’Italia ho visto arrivare pullman chissà da dove, pieni di persone la cui età media era sui settanta anni… Una trentina era sotto i settanta, non di più… Hanno fatto una gita per pensionati!… Il giornalista sul palco le ha fatto una sola domanda scomoda, quando le ha detto che personalizzava le riforme… La Boschi ha risposto che lei non ne voleva parlare ed io non ci ho visto più e sono intervenuta… La ministra ha perso il controllo, mi ha dato della maleducata e mi ha detto di andare a casa! Chiamavano per nome chi doveva fare le domande… Capito? Hanno permesso tre domande, la mia e quelle di due signori che hanno chiamato per nome! Neanche la decenza di far finta di non conoscerle”.
Vincerà il sì o il no all’estero? “Penso che il no abbia più possibilità di vincere all’estero, come in Italia… Ma all’estero c’è il rischio di brogli.”
Un’affermazione pesante. Come potrebbe accadere? “Ho fatto un video postato su Facebook in cui lo spiego, ma in sintesi chi è doppio cittadino lo sa già: in Svizzera quando voti devi firmare il certificato elettorale per provare che hai votato tu personalmente. Il certificato che arriva dal consolato, si può spedire, senza firma. Chiunque intercetta una busta, può votare senza problemi… Senza contare il rischio di un broglio organizzato, che sotto queste condizioni sarebbe veramente semplice. Ecco perché non sono d’accordo con il voto per corrispondenza senza garanzia”.
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3 commenti
Questa donna non ha proprio cervello… come la maggior parte dei grillini! Parlate pure male del voto all’estero e fateci togliere uno dei pochi diritti che ci sono rimasti!!! E poi i grillini dovrebbero parlar poco di brogli….loro che vanno a far firme a destra e manca!!! Vergogna!!
E cosa sarebbe, di preciso, ciò che rende la procedura di voto degli italiani in Svizzera più vulnerabile ai brogli rispetto alla procedura usata per le ‘normali’ votazioni in Svizzera?
La stessa tecnica di broglio descritta dalla signora Giannini sarebbe applicabile anche per le ‘normali’ votazioni svizzere: se un truffatore riesce ad intercettare la busta con il voto, quello che deve fare è sostituire la scheda ‘originale’ con una ‘taroccata’. Una volta sostituita la scheda, non c’è bisogno di falsificare il Il certificato elettorale, firmato o meno, che rimarrà a far compagnia alla scheda taroccata…
Comunque: complimenti alla signora Giannini, per la fiducia dimostrata nei confronti dei suoi connazionali residenti all’estero 🙂
tipico dei grillini: gli unici onesti sono loro…..poi bisogna vedere cosa c’è sotto!