38 morti e 166 feriti è il bilancio delle bombe esplose ad Istanbul
Prima un’autobomba è stata lanciata contro un bus di poliziotti anti-sommossa, vicino allo stadio di calcio. Poco dopo una seconda esplosione è stata provocata da un attacco suicida in un vicino parco. Sono questi gli avvenimenti che hanno scosso Istanbul sabato sera causando la morte di 38 persone e 166 feriti, molti sono in gravi condizioni e 14 sono ricoverati in terapia intensiva.
Per la precisione la prima bomba è scoppiata vicino lo stadio Vodafone del quartiere Besiktsas della parte europea della città alle 22:20 ora locale, 90 minuti dopo la fine di una partita fra le squadre di calcio Besiktas e Bursapor. Il secondo attentato, invece è avvenuta 45 secondi dopo in un vicino parco, è opera di un attentatore suicida. I testimoni, nei pressi dello stadio, hanno sentito due forti esplosioni circa due dopo la fine di una partita. La zona è stata subito circondata dalla polizia, e sono arrivate sul posto diverse ambulanze. La notizia è stata diffusa dal ministro turco dell’Interno Suleyman Soylu, spiegando che fra i morti vi sono 30 poliziotti, sette civili e una persona non ancora identificata. Il gruppo militante curdo Tak ha rivendicato sul suo sito il duplice attentato: i Falchi per la libertà del Kurdistan (Tak), gruppo che si è separato dal Partito dei lavoratori curdi (Pkk) al bando in Turchia, affermano che due loro militanti sono morti nell’attacco ma non chiariscono se fossero attentatori suicidi. Il Tak afferma che l’attentato è una protesta contro la carcerazione del leader del Pkk Abdulalh Ocalan e le operazioni militari turche nelle zone a maggioranza curda del sud est della Turchia.
Secondo i media turchi sono stati arrestati 13 sospetti. Il partito Democratico del Popolo (Hdp), formazione pro curda, ha condannato l’attacco terroristico: “I due attacchi dinamitardi hanno portato ancora una volta dolore nelle case di Istanbul. Siamo rattristati e condividiamo il dolore”, si legge in un comunicato dell’Hdp che chiede anche la fine della “polarizzazione della politica” in Turchia. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sta presiedendo nella sua residenza di Mabeyn a Istanbul una riunione di sicurezza nazionale. Lo riferisce l’agenzia statale Anadolu, secondo cui al vertice partecipano anche il premier, Binali Yildirim, e diversi ministri. Il presidente Recep Tayyip Erdogan, che si trovava a Istanbul al momento degli attentati, ha deciso di posticipare la sua prevista partenza per una visita in Kazakistan. “Nessuno deve avere dubbi riguardo alla nostra lotta contro il terrorismo. Noi siamo i padroni di questo Paese, non lo lasceremo a quelle canaglie, (lo sappiano) se pensano di spaventarci con questi attacchi” ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
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foto: Ansa