Quando il virtuale non è più tale. Gli effetti negativi dell’era social
Una volta eravamo ben in grado di distinguere la differenza tra virtuale e reale. Detto in maniera semplicistica e anche un po’ grossolana, il virtuale era ciò che accadeva nella rete, che era rilegato al mondo dei media, che accadeva quando ci si connetteva ad internet, ma che, una volta spento il pc, finiva lì, rimaneva dentro l’apparecchio, intrappolato nel mondo non tangibile (e per questo erroneamente considerato non reale) della rete.
Adesso non è più così, lentamente ma prepotentemente allo stesso tempo, il virtuale si è fatto largo nel reale, nella vita di tutti i giorni riuscendo perfino ad influenzarla. Il fenomeno è particolare ed importante, non deve essere sottovalutato perché purtroppo riesce a generare degli eventi spesso poco piacevoli, a volte purtroppo addirittura fatali. Viene in mente il caso di Tiziana Cantone, quella giovane ragazza che è stata “perseguitata” virtualmente da video e immagini di scherno a lei rivolti su internet che l’hanno trascinata nel baratro della depressione prima e al suicidio dopo. E prima e dopo di lei, tanti che hanno subito e subiscono gli effetti del virtuale, giovani che sono portati alla gogna virtuale e che pagano le conseguenze del virtuale nel mondo reale, uomini e donne che si fanno coinvolgere dallo spazio non tangibile della rete ma che poi finisce per rovinarli compromettendoli sul lavoro, nella famiglia, nella vita privata, intaccando la propria persona, la propria psiche e quella dei familiari più stretti. Come il recente caso del padre di famiglia 48enne della provincia di Torino che usava internet fingendosi un liceale per adescare 13enni e che è stato scoperto e denunciato, o quegli uomini che facilmente trovano la rovina finanziaria a portata di un clik nei siti di giochi on line.
Viene da chiedersi fino a che punto è ancora lecito distinguere la vita virtuale da quella reale visto che ormai i due mondi si sono praticamente congiunti al punto da creare situazioni come quella di Tiziana che non è stata la prima, ma non sarà neanche l’ultima. Spesso non solo chi subisce fa l’errore di considerare il mondo virtuale non reale e quindi incapace di produrre effetti nella vita quotidiana, perché, come detto più volte, si tratta di una realtà non tangibile. Un errore molto comune, infatti, è quella di eccedere credendo di non nuocere attraverso immagini di derisione, attraverso l’accanimento mediatico, pensando che le offese pesanti non nuocciono chi le subisce. Lo ha ben capito Maria Feliziani, la donna che è finita sulla bacheca della presidente della camera Laura Boldrini per i suoi messaggi violenti che le si sono rivolti contro con l’uso dello stesso mezzo, quando cioè la Boldrini ha deciso di rendere pubblici i messaggi di offese pesanti che le inviano gli utenti.
Consideriamo uno specchio che riflette la nostra immagine. La figura è riflessa, non è quella reale, non è un corpo, ma questo non vuol dire che non sia vera solo perché direttamente impalpabile. La stessa cosa accade con internet, con i social, quando ci si accanisce su una persona si ha l’impressione di aver colpito solo un’“immagine riflessa” (un profilo, l’idea di una persona) non considerando che dietro invece c’è una realtà palpabile. Se pur non tangibile, la realtà virtuale è pur sempre una realtà e proprio come nella vita di tutti giorni ci sono sempre dei limiti che non dovrebbero mai essere oltrepassati.
Non bisogna sottovalutare il fenomeno del cyberbullismo, strettamente legato alla realtà virtuale, che è considerato pericoloso alla stregua del bullismo se non più pericoloso ancora perché l’utilizzo del mezzo social permette di essere più invasivi, di raggiungere una più larga fetta di “sostenitori” e infine permette di muoversi liberamente e di non avere alcun freno inibitorio grazie all’anonimato di cui può godere il persecutore.
È vero che internet e le tecnologie avanzate ci hanno concesso opportunità che prima erano impensabili, ma è anche vero che i rischi non sono da meno a causa di quella linea che separa la vita “on line” dalla vita “off line”. In quella linea, che a causa dell’esplosione e la sempre più massiccia diffusione dell’utilizzo di internet si fa sempre più corposa, si situa una sorta di realtà parallela dove virtuale e reale si incontrano e purtroppo non sempre produce effetti positivi.
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