Delitti di cronaca nera dove i figli uccidono i genitori
“Tu quoque, Brute, fili mi!” (“Anche tu, Bruto, figlio mio!”): la storia ci tramanda che queste furono le ultime fatali parole di Giulio Cesare quando tra i suoi aguzzini riconobbe il figlio. Purtroppo la cronaca ha da sempre registrato casi di follia o malvagità che dir si voglia in cui i figli uccidono i propri genitori in maniera a volte brutale, come quello dell’ultimo caso nel ferrarese. In Italia non sono mancati episodi di questo genere che hanno sconvolto l’intera nazione proprio per la crudeltà e l’efferatezza con cui sono stati compiuti.
Uno dei casi che fece più scalpore fu quello di Pietro Maso che nell’aprile del 1991, aiutato da tre amici, uccide entrambi i genitori, Antonio e Mariarosa Tessari, per intascare subito la sua parte di eredità. Nella villetta dove vive la famiglia Maso, in un piccolo centro in provincia di Verona, durante la notte, Pietro e gli amici tendono una vera e propria imboscata ai coniugi che vengono ripetutamente colpiti con un bloccasterzo e una mazza di ferro.
Gestire il patrimonio liberamente è anche il movente che scatena l’omicidio di Paolo Rozzi e Filomena Terra genitori di Giovanni Rozzi che la notte del 26 dicembre del 1992, convinse l’amico Filippo Meli, tossicodipendente e malato di Aids, a sparare alla nuca dei suoi genitori.
Rimane senza un movente preciso, tanto da essere considerato un atto di pura follia estrema l’omicidio dei genitori e del fratello di Ferdinando Carretta. Nel 1998 l’uomo uccise i familiari a colpi di pistola gettandone poi i cadaveri in una discarica, subito dopo partì per Londra. Il caso fu clamoroso perché l’uomo confessò il delitto in diretta televisiva durante la trasmissione di Rai 3 “Chi l’ha visto?”
Nel 2001è il caso di Erika e Omar i due fidanzatini di Novi Ligure di 16 e 17 anni che con un totale di 97 coltellate uccisero la madre di lei, Susanna Cassini, 41 anni e il fratello Gianluca De Nardo, appena 11 anni, nella villetta di famiglia, in provincia di Alessandria. Anche il padre di Erika, Francesco De Nardo era nel mirino dei due adolescenti, ma si salva perché in quel momento non è in casa.
Nel novembre 2015, il 18enne Antonio Tagliata uccide a colpi di pistola Roberta Pierini e manda in coma irreversibile Fabio Giacconi, i genitori della fidanzata Martina, dopo essersi introdotto nella casa delle vittime ad Ancona. Il movente era che i due genitori non volevano che i due si frequentassero e la figlia spinse il fidanzato ad ucciderli.
A dicembre dello stesso anno è la volta di Federico Bigotti, 22 anni, che dopo aver ucciso con diverse coltellate la mamma nella casa di Città di Castello si è fatto un selfie pubblicandolo sui social. Tra mamma e figlio vi erano tante tensioni per via dello stile di vita del ragazzo che ha evitato alla fine il carcere.