Via ai negoziati con Putin. Cia: il neopresidente mette il «Paese a rischio»
Barack Obama ha lasciato la Casa Bianca. Da venerdì 20 gennaio, Donald Trump è ufficialmente il nuovo presidente degli Stati Uniti.
Il Cremlino ha manifestato il suo entusiasmo ed auspica una distensione dei rapporti tra le due superpotenze mondiali. Il senatore Aleksej Pushkov, membro della Commissione per la Difesa e la Sicurezza, afferma che sarebbe «impossibile risolvere la crisi in Siria senza il coinvolgimento degli Stati Uniti».
D’altro canto, anche Trump ha ripetutamente elogiato Putin come un “leader forte e intelligente” e ribadito più volte di voler collaborare con lui.
Se i due leader troveranno degli accordi, le controversie tra Usa e Russia saranno finalmente ridotte ai minimi termini dopo gli otto anni di Obama alla Casa Bianca. Negli ultimi anni, infatti, Obama non ha fatto altro che alzare il livello di scontro con la Russia, riportando l’orologio indietro quasi all’epoca della Guerra Fredda: dal sostegno alla rivoluzione in Ucraina al braccio di ferro sulla Siria e sul futuro di Bashar al Assad, dalla corsa agli armamenti nell’Europa dell’Est alle sanzioni economiche.
Trump intende dunque inaugurare una stagione che ponga termine a tali tensioni nei confronti del Cremlino ed avviare dei negoziati. Tale decisione ha suscitato non poche polemiche.
John Brennan, il capo della Cia, ha accusato il neopresidente di mettere il «Paese a rischio». Ha affermato ad un programma della Cnn: «Trump ignora il lavoro dei servizi segreti, con grande rischio e pericolo per la Nazione. La nuova amministrazione ha bisogno di
riconoscere che questo è un mondo pieno di sfide e di insidie. Il lavoro dei servizi segreti può aiutare a mantenere la sicurezza nel Paese e a proteggere i nostri interessi». Il motivo di tale sfiducia risalirebbe all’indagine dei mesi scorsi che vede il coinvolgimento del Cremlino alle elezioni presidenziali statunitensi. Infatti, ancora prima dell’insediamento, Trump ha fatto trapelare il contenuto di una lettera inviatagli dal presidente russo in cui quest’ultimo auspica di archiviare, con l’uscita di scena di Barack Obama, le tensioni tra Mosca e Washington e di sciogliere le tensioni tra le due potenze. I due leader avrebbero concordato di puntare a una collaborazione costruttiva e parlato della necessità di normalizzare le relazioni bilaterali su questioni come il conflitto in Siria ed il terrorismo, loro comune nemico.
Tali rapporti diplomatici e di alleanza tra Stati Uniti e Russia sono da considerarsi un fattore importante per la stabilità e la sicurezza nel mondo moderno.
Danio Migliore
foto: Ansa