Mai attuali come in questi tempi i temi della segregazione razziale e le difficoltà dei rapporti tra etnie diverse
Due storie diverse, e vere, con un unico denominatore comune: il tema del razzismo e della segregazione razziale, sempre più discusso dopo gli ultimi avvenimenti della scena politica internazionale. Se per l’atteso ‘Loving’, applauditissimo a Cannes e a Toronto, con Ruth Negga candidata all’Oscar come miglior attrice protagonista per il suo ruolo della donna nera che nell’America degli anni ‘50 lotta ad ogni costo per amare suo marito, il bianco Joel Edgerton, senza compromessi, bisognerà aspettare il mese prossimo, è già nelle sale invece ‘A United Kingdom – L’amore che ha cambiato la storia’, una storia vera sullo sfondo politico del razzismo e della segregazione razziale.
La vicenda, che si snoda tra Londra e Africa del Sud, delinea con una puntuale ricostruzione uno dei passaggi più struggenti della storia dei diritti civili di tutti i tempi e funziona da cartina di tornasole al clima politico dell’epoca raccontato attraverso un amore che ha sfidato la tradizione, i pregiudizi e il potere finendo per cambiare la storia, una storia i cui equilibri di potere sono sempre pronti a spostarsi. Seretse Khama, un brillante giovane studente di legge africano ed erede al trono del Bechuanaland (il futuro Stato del Botswana), dopo aver terminato gli studi superiori a Oxford si trasferisce a Londra per svolgere il praticantato come avvocato e lì conosce Ruth Williams, giovane donna bianca di una modesta famiglia operaia inglese.
Tra i due è un colpo di fulmine e decidono di sposarsi, ma la prospettiva del matrimonio misto genera scandalo presso i capi delle tribù del Bechuanaland, considerato che all’epoca erano state appena avviate in Sudafrica le politiche dell’apartheid: inconcepibile, quindi, un matrimonio fra un capo tribù africano e una suddita dell’impero coloniale inglese. Comincia così una guerra a colpi di pregiudizi e potere tra le autorità locali, il governo della regina e il piccolo Protettorato britannico del Bechuanaland: la coppia infatti è osteggiata tanto dalle autorità britanniche, intenzionate a non inimicarsi il governo sudafricano e a non tollerare sfide alla propria supremazia nei territori del Commonwealth, quanto da quelle africane, compreso lo zio di Seretse, che lo rappresenta al trono, che giudica il matrimonio del nipote una defezione agli obblighi verso il suo popolo e la sua nazione.
La vicenda di due personaggi realmente esistiti che con la loro determinazione a superare i pregiudizi hanno esercitato un forte impatto sull’opinione pubblica mondiale, tanto da diventare un esempio di armonia razziale elogiato da Nelson Mandela, è portata sullo schermo con la sapiente regia di Amma Asante, regista inglese di origini ghanesi con un interesse per le relazioni fra coppie miste, come testimonia anche la sua regia precedente, ‘La ragazza del dipinto’.