Il Consiglio federale ha presentato un progetto di riforma dell’Assicurazione invalidità (AI) con l’obiettivo di evitare le rendite e promuovere l’integrazione
In futuro l’AI dovrebbe accompagnare più strettamente gli assicurati. Al centro dell’attenzione ci sono tre categorie. I bambini affetti da infermità congenite saranno accompagnate più da vicino e i provvedimenti sanitari saranno maggiormente coordinati e rafforzati nell’integrazione degli interessati. I giovani fino ai 25 anni dovranno essere sostenuti nel loro passaggio alla vita adulta e professionale e concedergli una rendita solamente dopo che le possibili misure d’integrazione sono state attuate. Le persone affette da malattie psichiche avranno un sostegno specifico per restare nel mondo del lavoro e usufruiranno dell’offerta di consulenza e accompagnamento dell’AI. Oltre alle misure proposte ci sarà una migliore collaborazione con i datori di lavoro, ai quali sarà concesso un periodo più lungo dell’offerta di consulenza e accompagnamento, mentre i medici avranno informazioni più esplicite sui passi previsti per i loro pazienti.
Ai media, durante la presentazione del progetto, il ministro della sanità Alain Berset ha detto che “nessuno dovrebbe iniziare la sua vita da adulto con una rendita d’invalidità”. La riforma rafforza le misure di accompagnamento degli invalidi e il reinserimento socioprofessionale. “Nella legge proposta, il Consiglio federale ha ancorato un principio di base: più giovane è una persona, più intense devono essere le misure di reintegrazione”, ha spiegato Berset.
Con il sistema attuale per molti pensionati d’invalidità può non essere economicamente vantaggioso e attrattivo intraprendere un’attività professionale, poiché un aumento del reddito potrebbe comportare il passaggio allo scaglione inferiore del livello di rendita invalidità. Per questo motivo servono adeguamenti. Il progetto introduce un sistema lineare eliminando l’effetto soglia e l’ammontare delle rendite AI sarà legato al grado d’invalidità. Per sostenere i giovani al passaggio nel mondo del lavoro sarà potenziata e ampliata la consulenza. Secondo i piani del Consiglio federale ci saranno finanziamenti anche per offerte-ponte per la preparazione alla formazione professionale.
La riforma punta dunque all’integrazione e non mira a risparmiare. Il Consiglio federale resta fedele al principio di non risparmiare nell’AI nonostante la pressione politica e su questo punto le polemiche non mancheranno quando ci sarà il vaglio alle Camere. Secondo i partiti borghesi e di centrodestra e le assicurazioni economiche, il progetto di Berset costerebbe troppo. Il ministro della sanità replica alle critiche, affermando che “oggi le finanze dell’AI sono sane e permettono di concentrarci su aspetti qualitativi”. Negli ultimi 12 anni l’AI è un’assicurazione con meno rendite e finalizzata all’integrazione, secondo le valutazioni delle revisioni AI. Il reinserimento di persone disabili nel mondo del lavoro è positivo finanziariamente ed è un investimento nel futuro. Berset è convinto del progetto e adesso gli toccherà convincere il Parlamento, che presumibilmente cambierà il progetto in una riforma-risparmio chiedendo ulteriori risparmi sui costi. “I parlamentari devono assumersi le loro responsabilità ed elaborare una soluzione equilibrata” è il messaggio di Berset alle Camere federali.
Gaetano Scopelliti