“Mai più”.
Questo il monito lanciato dal comitato di coordinamento per le Celebrazioni in ricordo della Shoah per la Giornata della memoria, il 27 gennaio.
La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945 quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, nel corso dell’offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Auschwitz, scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti.
In Italia, la ricorrenza è stata istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento aderendo così alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata per “ricordare lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”, si legge nel testo della legge.
In Italia, un unico filo conduttore lega gli eventi in occasione della Giornata della memoria: l’impegno affinché quell’orrore non si ripeta mai più. A sottolinearlo sono stati sia i sottosegretari Gianni Letta e Paolo Bonaiuti, sia il presidente dell’Unione delle comunità ebraiche Renzo Gattegna.
Al 27 gennaio, celebrato con particolare solennità nel decennale dell’istituzione, ha fatto da viatico la visita di Benedetto XVI alla sinagoga di Roma.
“È stato un momento importantissimo per il suo altissimo significato simbolico e la migliore introduzione alla Giornata della memoria”, ha detto Bonaiuti. L’obiettivo dell’evento, che ha avuto come momento culminante la cerimonia al Quirinale con il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, è che “dal ricordo – ha detto Letta – nascono anche dei propositi di ‘mai più”.
E “il significato del Giorno della memoria – ha aggiunto – è riassunto in maniera felice ed emblematica nel logo: un filo spinato su cui fiorisce un ramo d’ulivo. Dal ricordo di una sofferenza atroce, che mai più deve ripetersi, c’è il fiorire di un sentimento di pace”.
Il primo appuntamento è stato il 26 gennaio con la rappresentazione teatrale “Salonicco 43” alla sala dello Stenditoio del complesso di San Michele a Ripa. Il 27 il premio Nobel Elie Wiesel, ha inaugurato la mostra al Vittoriano “Auschwitz-Birkenau”, con documenti inediti fra cui le ‘transport-list’, le liste degli ebrei romani deportati. Oltre agli eventi in tutte le città italiane anche film, documentari, testimonianze. Tra queste anche la fiction di Raiuno “Mi ricordo di Anna Frank”, presentata in anteprima mondiale a New York.
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