La più solitaria e lontana delle quattro isole al largo del Giappone
Affascinante, magica, incantevole: gli aggettivi si sprecano per questa meraviglia della natura da molti ribattezzata addirittura “una fetta di paradiso in terra”. Una fetta ‘facile’ da raggiungere ed assaporare, dopo essersi arrampicati alla Unkai Terrace, un punto panoramico unico al mondo da dove godere di una vista mozzafiato su una bianca e soffice massa di nuvole: è proprio nuvole, infatti, il significato della parola giapponese Unkai, appositamente utilizzata per definire questo spettacolare affaccio su un cielo azzurrissimo con il sole a far brillare la coltre bianca con mille sfumature.
A garantire questo fenomeno tutto l’anno è la condensazione del vapore acqueo generato dalle sorgenti calde naturali della zona, grazie alla forte escursione termica che si verifica tra il giorno e la notte.
Ma la Unkai Terrace non è l’unica magia di Hokkaido: forse il nome Blue Pond non dirà nulla ai più ma è certo che in moltissimi invece hanno già ammirato lo spettacolo naturale che rappresenta. Blue Pond, il lago magico che cambia colore in base alla stagione e al momento della giornata è così bello e affascinante da essere stato scelto come screensaver dei sistemi operativi di casa Apple, ed è quindi sicuramente una delle immagini più familiari a chi passa molte ore davanti al proprio computer. La superficie del Blue Pond è di un abbagliante turchese che sfuma in tutte le tonalità dell’azzurro e del verde, fino a diventare color smeraldo in primavera.
Un luogo sino al 2010 interdetto alle visite, che affascina ogni anno migliaia di visitatori. E in cui molti tornano proprio perché non è mai uguale pur non cambiando mai. Pur non trattandosi di un lago naturale, come testimonia anche la sua forma quasi perfettamente triangolare, il fenomeno del suo colore cangiante non è però in alcun modo comandato dall’uomo. Una spiegazione sulla sua magica colorazione ancora non è stata data. Al momento la tesi più plausibile è la presenza di una grande quantità di idrossido di alluminio che ha creato una patina idrofoba in grado di riflettere la luce solare, creando un fenomeno unico nel suo genere. Altri complici sarebbero lo zolfo e il carbone disciolti nelle acque che rendono il fondale bianco, facendo spiccare ancor di più l’azzurro dell’acqua.
Altra tappa obbligata durante il viaggio sull’isola, il Parco Nazionale di Akan: situato all’interno di una catena vulcanica, offre un paesaggio straordinario su montagne e laghi in quota. Come il lago Mashu, il lago più trasparente del mondo, di color smeraldo, che cambia di tonalità a seconda dei momenti della giornata. E’ un luogo davvero particolare tanto che è venerato dal popolo Ainu, fin dai tempi antichi, come il lago degli dèi. Non si può scendere sulla riva ma lo si può ammirare dai tre osservatori che lo circondano.
Un altro luogo da cui ammirare questo paesaggio incantevole è il lago Akan, tra il picco Meakan e il picco Oakan: è caratterizzato dalla presenza della marimo, un’alga verde a forma di palla, tra le più straordinarie del mondo.