Juventus, Roma e Napoli consolidano le posizioni Champions, la Lazio e l’Inter frenano, il Milan e l’Atalanta sono più vicine, altre quattro sconfitte per le ultime
La Juventus mette un altro tassello sul sesto scudetto consecutivo con la sofferta vittoria sulla Sampdoria. La capolista non ha giocato una gran gara, ma ha convinto a livello fisico, quando nella ripresa ha dovuto giocare una partita di grande intensità per difendere il gol di Cuadrado dopo appena 7’. La Juventus ha giocato sicuramente partite migliori, nelle quali ha sfruttato meglio il dominio territoriale e concretizzato le occasioni da rete. L’attacco juventino al momento mostra amnesie sotto porta, che hanno mandato su tutte le furie Allegri nella ripresa. La sua squadra ha subito il pressing della Sampdoria, che non ha creato grandi pericoli ma ha tenuto sempre in allarme la difesa juventina. Allegri avrà pensato che una prestazione del genere non basterà per affrontare il Barcellona, che ha nell’attacco la sua carta migliore. In campionato l’unica cosa che conta è vincere , dice Allegri, perché permette di gestire meglio gli impegni e risparmiare energie. Il vantaggio in classifica è consistente e lo permette, ma la Juventus non sembra al massimo delle sue possibilità.
La sfortunata eliminazione dall’Europa League non ha tolto la concentrazione alla Roma e non ha causato un contraccolpo psicologico. Con la vittoria sul Sassuolo difende il secondo posto dal Napoli e se sul campo la Roma risponde positivamente, in casa giallorossa resta la tensione, con i rapporti interni deteriorati e nessuno che provi a rinsaldarli in maniera positiva. Gli sfoghi di Spalletti in sala stampa contro i giornalisti e le sue incomprensioni con il presidente Pallotta non aiutano a pianificare il futuro su una rosa ben collaudata. In questa fase delicata della stagione, dove sono raggiungibili ancora due obiettivi, secondo posto e Coppa Italia, il tecnico riesce a tenere unita la squadra che risponde bene sul campo, anche se non è più quella quasi perfetta d’inizio stagione. Il secondo posto dietro all’imbattibile Juventus è un ottimo risultato e la Roma lo difenderà con i denti, ripartendo dalle certezze del secondo tempo giocato a senso unico.
Anche al Napoli le dichiarazioni del tecnico Sarri (colpa della Lega l’eliminazione della Roma per il calendario gestito male) fanno passare in secondo piano il lato sportivo della squadra. Purtroppo le polemiche si sprecano e spessissimo non sono fondate. A Empoli il Napoli conquista la quinta vittoria consecutiva in trasferta mostrando due volti: uno di una squadra di qualità, che domina, segna con regolarità, l’altro è il regolare calo di concentrazione e fisico che permette all’avversario, anche all’Empoli meno forte, di rientrare in partita e di costringere il Napoli a soffrire fino alla fine della partita, nonostante i tre gol di vantaggio. Sono dettagli non trascurabili che possono fare la differenza soprattutto contro avversari di qualità che non perdonerebbero gli errori. I prossimi impegni sono la doppia sfida con la Juventus (campionato e semifinale di Coppa Italia) e per superarla al Napoli non resta che essere perfetto come nella sfida all’Olimpico contro la Roma.
Il derby di Milano, 15 aprile, potrà essere decisivo per un posto in Europa League. Con il pari contro il Torino, l’Inter frena la corsa verso il terzo posto, ormai più teorico che realistico e vede avvicinarsi il Milan, che nonostante le assenze, batte con merito il Genoa a San Siro e si porta a -2 dai nerazzurri. La squadra di Pioli, proiettata sul futuro, si ferma a Torino dopo una gara equilibrata finita, giustamente, con la divisione dei punti. Un pari che all’Inter serve poco per il terzo posto, ma che sul campo del Torino è un buon risultato e rispecchia la personalità acquisita dalla squadra con Pioli. La gara è stata bella e spettacolare con i centravanti Icardi e Belotti a secco, merito anche del Torino che ormai fa un campionato a sé, cercando risultati di prestigio e punti per chiudere in bellezza una stagione altalenante, ma che servirà da esperienza per la prossima stagione con Mihajlovic di certo confermato sulla panchina granata. È rientrato pienamente in corsa per l’Europa League il Milan, che senza entusiasmare, ma giocando una partita paziente e intelligente ha avuto ragione del Genoa, avversario tuttora in crisi d’identità, capitalizzando il gol di Mati Fernandez. La nota positiva, contro un avversario chiuso e remissivo, è la forza del gruppo, il fiore all’occhiello del lavoro svolto da Montella con una rosa senza nomi altisonanti. La qualificazione in Europa è il giusto premio per il Milan, che però resta “impantanato” nella vicenda del closing societario. Per il finale di stagione il Milan sembra attrezzato e se durante la sosta recupererà gli infortunati, avrà certezze in più per l’obiettivo prefisso.
A sfidare le milanesi ci sono la Lazio e l’Atalanta. Sul campo del Cagliari, i laziali perdono l’occasione di allungare a 4 punti sull’Inter e di mantenere le distanze dal Napoli. Nel primo 0-0 della stagione la Lazio, il tridente Anderson, Immobile e Keita non punge e si fa bloccare dalla difesa del Cagliari, che riesce nell’impresa di mantenere inviolata la propria porta, evento molto raro in questo campionato. Il pari è giusto e sta bene a Inzaghi, perché entrambe le squadre hanno avuto due limpide palle-gol per decidere la gara. Riparte invece l’Atalanta dopo la sonora sconfitta inflittagli dall’Inter. La vittoria sul Pescara, ormai relegato a sparring partner, permette ai bergamaschi di riagganciare propri i nerazzurri e di confermare le ambizioni di Europa League. Senza storia la gara con gli abruzzesi di Zeman, senza motivazioni e un atteggiamento rinunciatario con giocatori già coscienti della retrocessione. Trascinati da Gomez con due gol e un assist, l’Atalanta sbriga la pratica con il minimo sforzo e una facilità impressionante, tornando a esprimersi sui livelli di questa stagione da incorniciare.
Più impegno, orgoglio e motivazione invece per il Crotone e il Palermo, ma non bastano a raccogliere punti. I calabresi lasciano l’ennesimo punto allo scadere della partita, regalando il gol a Kalinic con una parata maldestra del portiere Cordaz. I tre punti premiano la Fiorentina, squadra superiore tecnicamente, ma con una stagione praticamente finita. I sette punti dall’Inter lasciano una lieve speranza di raggiungere la zona Europa League. Per i calabresi l’impegno di difendere il pari, abbassandosi molto e senza dedicarsi alle ripartenze, non ha pagato. D’altronde se non arrivano le vittorie, il quart’ultimo posto resta un miraggio. Lo stesso discorso vale per il Palermo, che s’illude sul campo dell’Udinese con il vantaggio di Sallai e un primo tempo equilibrato. L’Udinese cambia marcia nella ripresa e travolge con tre reti i siciliani, che non approfittano dell’ennesima sconfitta dell’Empoli e restano a 7 lunghezze dalla salvezza, sempre più lontana. Il Bologna rifila al Chievo quattro gol e si rialza definitivamente da una crisi che sembrava infinita. Il protagonista della vittoria del Bologna è stato il giovane Verdi, fresco di convocazione in Nazionale e autore d+el pareggio. Il Chievo si è illuso dopo il vantaggio, poi è sparito a sorpresa.
G.S.
foto: Ansa