Vincono i liberali di Rutte
Il partito del leader liberal Mark Rutte esce vincitore dalle elezioni parlamentari in Olanda, respingendo il pericolo populista del partito islamofobo e anti-Ue di Geert Wilders. “Dopo la Brexit e le elezioni americane l’Olanda ha detto no al populismo”, ha affermato il premier liberale, ora pronto per un terzo mandato consecutivo. “Adesso – ha aggiunto – siamo impegnati per mantenere il Paese stabile, sicuro e caratterizzato dal benessere”.
All’indomani del voto i leader politici olandesi hanno iniziato il difficile processo di formazione di una coalizione di governo. “Ci vorrà un po’ di tempo, credo – ha ammesso Rutte, leader del partito per la Democrazia e la libertà (Vvd), che ha ottenuto 33 seggi, parlando alla radio di stato olandese – La formazione della coalizione sarà probabilmente complessa, i partiti discuteranno tra di loro per alcune settimane”.
Non nasconde le difficoltà neanche Alexander Pechtold, leader del ‘social liberale’ D66, possibile partner in una coalizione di governo, che ha conquistato 19 dei 150 seggi: “Nei calcoli sono abbastanza bravo, ma queste sono somme difficili”. Secondo lui, per arrivare alla maggioranza di 76 seggi bisogna mettere insieme almeno quattro partiti: tre potrebbero essere D66, Vvd e cristiano democratici, ma mancherebbero ancora cinque seggi.
Fuori dal governo resterà, come più volte ripetuto in queste settimane, il Pvv di Geert Wilders, che ha ottenuto 20 seggi, ma con il quale nessuno ha intenzione di allearsi, e fuori dovrebbero restare anche i laburisti del PvdA, che ha perso 29 seggi, fermandosi ad appena 9. “È stato un tonfo inatteso – ha commentato il leader del PvdA Lodewijk Asscher – Siamo tutti storditi dallo schiaffo in faccia”.
Quello che appare certo è che a formare il governo sarà di nuovo Rutte, essendo completamente fuori questione l’ipotesi di un governo di sinistra con il PdvA, il Partito socialista, che ha incassato 14 seggi, e il partito dei Verdi di Jesse Klaver (Gl), responsabile dell’exploit alle urne, che gli ha fatto guadagnare 10 seggi, per un totale di 14. Ma quest’ultimo, ribattezzato il ‘Justin Trudeau’ olandese, per via della somiglianza fisica, ritiene invece che ci siano possibilità per “una combinazione tra i verdi e la sinistra: il panorama politico appare estremamente complicato”, come “principale vincitore” il suo partito è obbligato a prendersi la responsabilità di provare a formare un governo.
Resta da capire cosa faranno l’Unione cristiana e il Partito per gli animali, che hanno ottenuto entrambi cinque seggi. Altri quattro partiti hanno ottenuto tra i due e i quattro seggi, per un totale di 13 partiti entrati in Parlamento.
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foto: Ansa