La Nazionale del 4-2-4 di Ventura non convince contro l’Albania, ma conquista i tre punti che permettono di continuare a tenere viva la sfida contro la Spagna per il primo posto del girone. Il 2 settembre in casa delle Furie Rosse ci sarà l’obbligo di vincere, vista la differenza reti, per evitare di giocarsi la qualificazione ai play-off, ma in questo momento sembra poco probabile che l’Italia riesca a vincere in Spagna, che non perde in casa dal 2003. Contro l’Albania si è accontenta di vincere con il minimo sforzo, due gol per tempo e poco altro. Il modulo delle 4 punte non ha mostrato le caratteristiche di una squadra con la tendenza al gioco offensivo.
Non si è visto il gioco rapido e azioni avvolgenti per mettere in difficoltà un avversario che si è chiuso in difesa e ha lasciato pochi spazi. Le azioni si sono sviluppate di conseguenza sulle fasce con Candreva e Insigne al cross per i due veri centravanti Belotti (procura il rigore) e Immobile (raddoppio di testa), protagonisti nelle azioni delle due reti. Il ct Ventura ha comunque delle certezze, iniziando proprio dalla coppia d’attacco sulla quale ha puntato da subito, è stato ripagato. In difesa da Francia 2016 non è cambiato molto e il blocco juventino è ancora lì a dare stabilità ed esperienza ed equilibrio nel mix tra senatori e giovani. De Sciglio e Zappacosta sulle fasce sono stati molto positivi e soprattutto Verratti inizia a mettere a disposizione della squadra il suo talento in fase di impostazione del gioco, ma non ha ancora preso davvero la squadra per mano. L’undici visto contro l’Albania, con De Rossi davanti alla difesa, è quello sul quale Ventura sembra puntare.
All’Italia sono mancate cattiveria agonistica e determinazione nel cercare con più insistenza la via del gol e ha fatto proprio l’essenziale. È la caratteristica dell’Italia, da decenni, non fare del gioco offensivo una suo punto di forza e questo non potrebbe bastare per vincere in Spagna. Non bisogna dimenticare che l’Italia è sulla via del rinnovamento e del cambio generazionale. I giovani a disposizione di Ventura sono di indubbio talento e danno la sensazione di potere riportare il calcio italiano sulla via del successo. Ventura ha dimostrato di essere bravo a lavorare con i giovani e di avere il coraggio di premiare quelli di qualità. Saranno tanti i ricambi possibili ruolo per ruolo dopo il Mondiale 2018, una generazione di giovani che garantiscono un futuro roseo al calcio italiano: Donna umma, Romagnoli, Ruganti, Florenzi, Caldara, De Sciglio, Gagliardini, Verratti, Locatelli, Bernardeschi, Verdi, Berardi e altri. Alla Nazionale del presente, con i suoi giovani già inseriti, si chiede l’obiettivo di qualificarsi per Russia 2018, anche passando per lo spareggio. La strada è in salita, ma la Nazionale di Ventura non molla e resta concentrata sulla qualificazione.
G.S.
foto: Ansa