Si autosospendono due dei parlamentari pentastellati accusati di aver ricopiato le firme nel capoluogo siciliano
Pasqua amara per il MoVimento, invece che uova piovono autosospensioni. È quel che si dice la triste raccolta dopo aver seminato firme false. Arrivano infatti le autosospensioni da parte dei parlamentari Nuti e Di Vita, gli stessi che il garante Grillo aveva nominato insieme a Mannino affinché si valutassero per loro nuove sanzioni “in seguito alle loro dichiarazioni riportate dai giornali, in cui viene attaccato il candidato sindaco del MoVimento 5 Stelle a Palermo e in cui vengono fatte considerazioni sulla magistratura che non coincidono con i nostri principi”. Nella richiesta fatta da Grillo ai capigruppo del MoVimento, il leader chiedeva di “raccogliere le firme dei parlamentari necessarie per indire la votazione dell’assemblea dei parlamentari per procedere anche alla sospensione temporanea dal gruppo parlamentare dei sospesi (Nuti, Mannino, Di Vita, i tre indagati per il caso delle firme false a Palermo, ndr), fino a che sarà in vigore la loro sospensione dal MS5 come già stabilito dai probiviri”.
Ma le risposte non si sono fatte attendere e i parlamentari Nuti e Di Vita hanno scelto di autosospendersi dal proprio incarico. “Mi autosospendo dal gruppo parlamentare Cinque Stelle fino al termine della mia sospensione dal Movimento. Basta alle tante mistificazioni volte a farmi fuori e a colpire il Movimento. Adesso non c’è più nulla da strumentalizzare. Con la mia scelta, i portavoce del gruppo M5S non avranno l’imbarazzo di doversi esprimere nei miei confronti in inutili riunioni, distanti dall’obiettivo: la rivoluzione culturale del Paese”.
Con questo annuncio su Facebook Riccardo Nuti ha deciso spontaneamente il proprio allontanamento evitando in questo modo la votazione nei suoi riguardi. Non tarda molto ad arrivare anche l’autosospensione della deputata siciliana Giulia Di Vita sempre attraverso un annuncio su Facebook: “Ritengo – scrive Di Vita sul social – che il gruppo parlamentare del MoVimento non debba impiegare tempo ed energie in questo modo, prestando il fianco al sistema politico-mediatico già pronto ad approfittare di occasioni del genere per strumentalizzare qualsiasi cosa e alimentare il solito teatrino messo su per tentare di attaccare il M5S. Capisco, inoltre, la difficile posizione in cui si ritroverebbero colleghi al cui fianco lavoro, orgogliosamente da 4 anni, molti dei quali diventati amici, costretti a pronunciarsi su di me. Posso evitare tutto questo e lo faccio con piena convinzione”. Nell’annuncio non dimentica di ribadire la sua estraneità ai fatti delle accuse: “Come sempre detto, mi affido alla magistratura per provare definitivamente la mia estraneità ai fatti di cui vengo accusata, nel frattempo resta immutato, se non rafforzato, il mio costante impegno politico ispirato ai principi del MoVimento 5 Stelle in cui non ho mai smesso di credere da 10 anni a questa parte, rispettandone sempre le regole”.