Secondo un recente studio questa preziosa spezia sarebbe utile nel rallentare il processo di stoccaggio del grasso. E i benefici non si fermano qui
La cannella, spezia amata in cucina per dessert e piatti salati, sarebbe un toccasana per rimediare ai danni causati da una dieta ricca di grassi: a sostenerlo una ricerca preliminare su animali che è stata presentata a Minneapolis nel corso di un evento organizzato e promosso dalla American Heart Association. La ricerca è stata condotta su due gruppi di topolini, tutti sottoposti ad un’alimentazione eccessivamente ricca di grassi. Solo al primo gruppo di animali è però stato somministrato, per 12 settimane, tutti i giorni, un integratore a base di cannella. Rispetto agli altri, questi ultimi hanno mostrato un minore aumento di peso e un ridotto accumulo di grasso intorno alla vita, oltre a presentare livelli più salutari di zuccheri, insulina e lipidi nel sangue rispetto ai roditori che non hanno ricevuto alcuna integrazione.
In definitiva i roditori che hanno ricevuto un supplemento di cannella all’alimentazione sono risultati più in salute alla fine del progetto, perché più protetti dall’insalubre alimentazione cui sono stati sottoposti. Lo studio, condotto da Vijaya Juturu della OmniActive Health Technologies Inc a Morristown nel New Jersey, ha dunque dimostrato che assumere un po’ di cannella ogni giorno oltre a ridurre la formazione di grasso corporeo, attiva soprattutto dei processi antinfiammatori e antiossidanti protettivi per l’organismo. Inoltre il consumo regolare di cannella, spiegano i cardiologi statunitensi, riduce il rischio di malattie cardiovascolari, rallenta il processo di stoccaggio del grasso, riduce la glicemia, i grassi nel sangue, l’insulina, e tutte le molecole note per essere coinvolte nel processo di immagazzinamento dei grassi. Precedenti studi hanno inoltre indicato la cannella come aiuto naturale anche nella prevenzione o nel trattamento di altri disturbi. Tra questi benefici figurano proprietà antisettiche e neuroprotettive.
Gli impieghi più comuni della cannella come rimedio naturale appartengono infatti alla sfera della fitoterapia: in questo caso si sfruttano le sue proprietà antisettiche che si rivelano importanti nel contrastare sindromi influenzali o da raffreddamento. Inoltre alla cannella vengono riconosciute anche proprietà neuroprotettive: studi preliminari condotti sui topi suggerirebbero una sua efficacia nel contrastare Alzheimer e altre forme di demenza, nonché Parkinson e altre malattie neurodegenerative.
La cannella, infatti, è metabolizzata dal fegato in benzoato di sodio, un farmaco utilizzato nel trattamento dei difetti metabolici epatici associati a iperammoniemia e anche ampiamente usato come conservante alimentare grazie al suo effetto igienizzante.
È noto che alcune proteine importanti come Parkin e DJ-1 si riducono nel cervello di pazienti con il Morbo di Parkinson. Da una ricerca sui topi alimentati con la cannella è emerso che una volta che questa è metabolizzata, ferma la perdita di Parkin e DJ-1, protegge i neuroni, normalizza i livelli di neurotrasmettitori e migliora le funzioni motorie nei topi con la malattia di Parkinson. Se la somministrazione della spezia avrà effetti benefici simili anche sull’uomo si potrà segnare un’importante novità nella lotta contro le malattie neurodegenerative.