La storia del mondo è piena di inventori che, per il caso avverso o per poca fiducia nei confronti delle proprie invenzioni, non hanno visto riconosciute le loro geniali, a cominciare dal vero inventore del telefono Antonio Meucci o all’ideatore del World Wide Web Tim Berners-Lee e tanti come loro che hanno visto altri arricchirsi con le loro idee, come è successo con il recente Fidget Spinner…
Non solo i bambini, ma anche i più grandi non resistono al fascino del Fidget Spinner, il gadget “roteante” che spopola in tutto il mondo.
Considerato un divertentissimo giochino alla mano per i più piccoli ed un efficace antistress per gli adulti, il Fidget Spinner si presenta come una sorta di trifoglio piatto composto da alcuni dischi rotanti da “innescare” con il movimento delle dita.
Questo piccolo affare ha fatto la sua fortuna non solo come giochino, ma anche come potente antistress visto che il movimento di farlo roteare tra le dita, favorirebbe il rilascio di energia nervosa. E allora tutti lì a far girare questa sorta di piccola e moderna trottola a portata di mano che ci aiuta a smorzare le tensioni e a scacciare via i brutti pensieri.
L’oggetto del momento sta letteralmente spopolando negli USA, nei paesi anglosassoni in particolar modo, in Italia e da qualche tempo è arrivato anche in Svizzera. Chissà quanti soldi avrà fatto l’inventore di questo semplicissimo ma fortunatissimo giochino? Nessuno. L’inventrice è Catherine Hettinger, una donna 62enne americana che inventò il Finget Spinner più di 20 anni fa, ma non potendo mantenere i costi del brevetto ne perse ogni diritto.
La storia è stata raccontata dal quotidiano britannico Guardian nel quale si legge che nel 1993, a soli 38 anni, la donna si ammalò di miastenia, una malattia che porta il corpo a provare sempre un’enorme stanchezza. Per rimediare alla mancanza di non poter giocare con la figlia Sara, la donna iniziò a costruire piccoli giocattoli, tra i quali una strana trottola che divenne uno dei giochini più apprezzati dalla piccola.
Catherine allora cominciò a perfezionare l’oggetto e alla fine riuscì a mettere a punto il primo Fidget Spinner! La donna brevettò subito l’idea nel 1997, ma nonostante anni di tentativi per commercializzare la sua trottola, non riuscì mai a trovare qualche azienda interessata. Pare che perfino la nota Hasbro rifiutò il brevetto.
Alla fine, nel 2005 dovette rinunciare a ogni pretesa sul Fidget Spinner perché non aveva il denaro sufficiente per il rinnovo del brevetto. Una vera e propria beffa visto che al momento è uno dei giochini più richiesti in commercio e la sua inventrice, invece, pare che non sia così economicamente fortunata.
Sembra però che sia destino comune a molti altri grandi ingegni che hanno dato alla luce invenzioni che si sono rivelate delle vere e proprie fortune. A chi non viene in mente, per esempio, lo sfortunato farmacista inventore della Coca Cola, una delle bibite gassate più note al mondo?
Era il maggio del 1886, quando il Dr. John Stith Pemberton, farmacista di Atlanta, in Georgia, produsse uno sciroppo che sarebbe poi diventato Coca-Cola. L’inventore mise in vendita a cinque centesimi al bicchiere il suo sciroppo appena inventato come bevanda da asporto. Allo sciroppo si aggiunse sin da subito acqua gassata, ottenendo una bevanda “deliziosa e rinfrescante”.
Ben presto il socio e contabile del Dr. Pemberton, Frank M. Robinson, suggerì il nome registrando il marchio “Coca-Cola”. Durante il primo anno, si vendettero in media appena nove bicchieri al giorno.
Il Dr. Pemberton non comprese mai a pieno il potenziale della bevanda che aveva creato e poco prima della morte nel 1888, vendette il marchio Coca-Cola ad Asa G. Candler, un abile uomo d’affari della città che ne decretò il successo.
Vi dice qualcosa il nome di Lazlo Josef Birò? E il nome di Marcel Bich? Stiamo parlano delle due persone a cui si deve l’invenzione e la creazione della penna a sfera “Bic”, detta anche biro, il simbolo per eccellenza del XX secolo. Prima della biro Bic si scriveva ancora con pennini e calamai! Ma bisogna distinguere tra le due figure.
Il vero inventore della Bic fu Lazlo Josef Birò, un giovane giornalista ungherese con il pallino delle invenzioni che ideò la penna a sfera osservando dei bambini che giocavano a biglie. Lazlo si accorse che, dopo essere passata su una pozzanghera, una biglia lasciò dietro di sé una linea ben nitida e questo gli suggerì il meccanismo della famosa penna a sfera.
Lazlo però vendette il brevetto al barone italo-francese Marcel Bich che, modificando il suo nome, creò il marchio Bic e il 29 ottobre 1945, in un grande magazzino di New York, fu venduta la prima penna a sfera destinata a rivoluzionare il mondo della scrittura a mano. Fu subito boom: il barone Bich produceva fino a 10 milioni di biro al giorno, mentre il povero Laszlo Birò morì, sconosciuto e in miseria, in un sobborgo di Buenos Aires nel 1985.