Quattro donne alle prese con il loro desiderio di rinascita in un’epoca storica tra le più difficili
E’ arrivato anche nelle sale italiane ‘Le donne e il desiderio’ il bel film di Tomasz Wasilewski (titolo originale e internazionale è Stati Uniti d’amore), vincitore dell’orso d’argento per la miglior sceneggiatura al festival di Berlino del 2016.
Nella Polonia dell’ultimo decennio del ‘900, subito dopo la caduta del muro di Berlino, inizia a respirarsi un’inattesa aria di rinnovamento e libertà. Un’epoca nuova durante la quale i venti del cambiamento dominano i pensieri delle persone, un periodo di transizione durante il quale cadono le rigide regole del collettivo per riscoprire la libertà e i desideri individuali: in questa atmosfera si intrecciano le vite di quattro diverse donne che decidono di prendere in mano il destino delle loro vite.
A partire da Agata, moglie e madre infelice che vivendo ormai una vita fatta solo di routine ed un rapporto sentimentale ormai stanco col proprio marito arde di passione, non corrisposta, per il giovane ed affascinante prete della parrocchia del suo quartiere, intravedendo una via d’uscita intravista in una relazione a dir poco impossibile.
Animata dallo stesso desiderio di autonomia e indipendenza anche Renata, un’insegnante ormai sul punto di andare in pensione che vive in un appartamento trasformato in giungla tropicale ed è attratta da Marzena, la sua giovane dirimpettaia, ex reginetta di bellezza sempre sola perché il marito, emigrato da anni in Germania per lavoro, è sempre sul punto di tornare ma non torna mai.
La sorella maggiore di Marzena, Iza è la dirigente della scuola in cui insegna Renata e ha una relazione con un medico, padre di un suo studente. Quattro ritratti di donne vinte dal desiderio di dare una svolta alla loro grigia esistenza con un nuovo stile di vita assecondando i desideri più intimi ed inconfessabili. Dopo una scena collettiva di introduzione le singole storie avvengono in contemporanea a partire da un nucleo centrale.
A spiegare meglio Le donne e il desiderio sono le parole dello stesso regista: “Quattro donne e il desiderio si basa sulle impressioni e sui ricordi impressi nella mia mente di quando nel 1990 avevo poco più di 10 anni. Le donne e il desiderio, è nato gradualmente con la storia di Agata, che mi ha spinto poi a indagare su come vivessero le donne negli anni Novanta in Polonia, in quel periodo di transizione e di trasformazione del sistema. Le donne hanno avuto un ruolo fondamentale nella mia crescita, più di quello della politica.
Ho vissuto la trasformazione sociale e politica del mio Paese attraverso gli occhi delle donne. Vivevo in un complesso di appartamenti che appartenevano all’esercito, i padri lavoravano nella stessa divisione e le madri si prendevano cura dei figli. Erano a casa sole e si incontravano per le scale o nei negozi di alimentari.
La mia vicina di casa, la signora Danuta, ogni pomeriggio veniva a casa mia per il te e due chiacchiere con mia madre. Non ricordo di cosa parlassero ma quell’immagine è fissa nella mia mente, l’appuntamento era quasi un rituale. Le donne si facevano visita senza preavviso, le relazioni erano meno formali di oggi.
Il giorno dell’onomastico di mia madre è coinciso con la partenza di mio padre per tre anni a New York: molte vicine sono venute da me a mangiare e festeggiare. Ricordo tutte le donne di allora ma nessuna è diventata un personaggio del film. Le quattro donne protagoniste sono tutte fittizie e basate su impressioni che ho raccolto durante la mia vita.
Da piccolo, ad esempio, ho preso lezioni di danza e il personaggio di Marzena ricorda quello della mia insegnante di corso. Ma ricorda anche la mia vicina Agnieszka Pachalko, eletta poi Miss Polonia 1993. Per Iza ho cercato invece di ricordare la preside della mia scuola”.