Arrivano i nuovi voucher per disciplinare il lavoro occasionale. Camusso: “schiaffo alla democrazia”
È stata indetta giorno 17 la protesta organizzata dalla Ggil contro la decisione del governo di riammettere i voucher senza aver considerato la proposta del referendum in merito. Lo scorso 21 aprile, infatti, il Parlamento ha convertito in legge il Decreto con il quale sono stati cancellati i voucher, rendendo così non necessario il referendum proposto dalla CGIL a favore della loro abrogazione per reintrodurre però gli stessi voucher poco tempo dopo sotto le “mentite spoglie di un “Libretto di Famiglia” per il lavoro occasionale in ambito domestico e del “Contratto Presto” (che contratto proprio non è, e comunque gli hanno cambiato nome per dimostrare di aver raccolto suggerimenti e osservazioni) per ridare i voucher alle imprese fino a 5 dipendenti” come spiega l’appello di raccolta di firme contro questa reintroduzione dei voucher emanato dalla Cgil .
Dopo il via libera alla Camera, il 6 giugno il testo è arrivato in seconda lettura a Palazzo Madama, affidato alle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio, per poi essere discusso in aula il 13 giugno. Ma la leader della Cgil Susanna Camusso è decisa ad opporsi a quello che definisce “uno schiaffo alla democrazia” con la manifestazione prevista il prossimo 17 giugno.
La Cgil è pronta a sollevare una questione di illegittimità sia davanti alla Corte di Cassazione che ha annullato il referendum sull’abrogazione dei voucher in ragione di un provvedimento legislativo smentito pochi giorni dopo da un altro, sia davanti alla Corte Costituzionale, come si legge nell’appello che il sindacato sta facendo firmare in proposito.
“Per la prima volta nella storia repubblicana – attacca Susanna Camusso – si assiste alla sottrazione ai cittadini di uno strumento previsto dalla Costituzione. Più di tre milioni di cittadini avevano firmato per un referendum che poi è saltato perché le norme su cui era stato chiesto sono state abrogate. Ma ora quelle stesse regole sono riemerse. Questo è un vulnus democratico, uno schiaffo ai cittadini”. I nuovi voucher, spiega la segretaria Cgil, rappresentano “un contratto in senso commerciale, non un contratto di lavoro. Non c’è traccia né di diritti né di tutele. Niente riposi, malattia, maternità. Le sembra un rapporto di lavoro quello in cui il prestatore non può difendersi da eventuali abusi?”. Rispetto a quella con i vecchi voucher, la situazione con quelli nuovi appare “uguale. In alcuni punti addirittura peggio”, aggiunge.
Non li chiamano voucher ma…
Ecco cosa prevede la bozza di emendamento alla manovra sui voucher:
I voucher saranno sostituiti dal libretto famiglia per colf e badanti da 10 euro l’ora e il contratto occasionale.
Il libretto di famiglia sarà un libretto nominativo e prefinanziato da acquistare presso la piattaforma online Inps per le prestazioni occasionali (come piccoli lavori domestici, inclusi giardinaggio pulizia e manutenzione), assistenza domiciliare per bambini e anziani, con malattie o disabilità, insegnamento privato supplementare.
Si tratta di buoni da 10 euro l’ora più contributi per gestione separata, premio assicurativo e oneri gestionali per 2 euro.
Si introduce un tetto unico ai compensi da 5 mila euro, ma il lavoratore non potrà ricevere più di 2.500 euro l’anno dal medesimo datore di lavoro.
La misura minima oraria del compensi non potrà essere inoltre inferiore a 9 euro l’ora, per un massimo di 4 ore di lavoro consecutive con lo stesso datore di lavoro.
Vietato il contratto di prestazione occasionale per le imprese con oltre 5 lavoratori subordinati a tempo indeterminato e per le imprese del settore agricolo (salvo pensionati, disoccupati, studenti e percettori di prestazioni integrative del salario). Escluso anche il settore dell’edilizia e affini e settore miniere e le imprese esecutrici di appalti di opere e servizi.
Il limite di durata per i privati è di 280 ore l’anno. Superando queste ore il rapporto di lavoro si trasforma in contratto a tempo pieno indeterminato.
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