Ogni anno 30 secondi più breve, ma niente panico: nell’8680 tornerà a crescere
E’ forse una delle stagioni preferite dai più, un po’per via della temperatura mite, un po’ per il risveglio della natura che regala panorami e profumi che infondono ottimismo e voglia di fare, un po’ perché anticipa l’atmosfera estiva: qualunque sia la ragione che porti ad amare questo periodo dell’anno bisogna rassegnarsi al fatto che la sua durata va via via diminuendo, in media dai trenta ai sessanta secondi l’anno in favore della stagione estiva. Medesima sorte anche per l’inverno che si accorcia via via in favore dell’autunno.
Il fenomeno, per quanto possa sembrare strano, ha tuttavia una spiegazione scientifica rappresentata dal moto della Terra intorno al Sole, ovvero dal moto di precessione dell’asse terrestre. Vediamo di cosa si tratta: in fisica la precessione è la rotazione di un corpo attorno ad un asse, chiamato asse di rotazione. Il susseguirsi delle stagioni dipende dal fatto che l’asse di rotazione della terra è inclinato di circa 23°27′ rispetto al piano della sua orbita.
Questo fenomeno è dovuto all’attrazione del Sole e della Luna, e al fatto che la sua forma non è esattamente sferica. Nel corso di circa sei mesi il nostro emisfero settentrionale è maggiormente esposto alla luce del sole, mentre durante gli altri sei mesi è l’emisfero meridionale a godere della maggiore esposizione. Il moto di precessione della Terra, ossia la rotazione dell’asse di rotazione della Terra attorno al suo asse ha un movimento simile a quello di una trottola e non è mai costante nel tempo, al contrario, cambia in modo lento e continuo.
Questo moto di precessione è conosciuto anche con un altro nome, quello di precessione degli equinozi. L’asse di rotazione della Terra compie un giro completo ogni 25.800 anni circa e questo produce una serie di cambiamenti: tra gli effetti della precessione vi è quello di spostare lentamente i punti equinoziali lungo la volta celeste.
Questo fenomeno fa sì che la linea degli equinozi (cioè il segmento congiungente i due punti dell’orbita terrestre in cui si verificano gli equinozi) ruoti. Tale rotazione avviene in senso antiorario, proprio come quello della precessione terrestre. In base a questo fatto, ogni anno gli equinozi si verificano con un anticipo di venti minuti rispetto all’anno precedente.
La linea degli equinozi, infatti, ruota in senso contrario a quello della rivoluzione terrestre, andando, per così dire, ‘incontro’ alla Terra lungo la sua orbita. Si tratta, ovviamente, di cambiamenti che non producono effetti sensibili nel corso della vita media di una persona; e facendo ipotesi di lungo periodo perché il fenomeno abbia una sensibile rilevanza bisognerà aspettare decenni e decenni.
Si stima infatti che perché si possa parlare di riduzione della primavera di un giorno rispetto ad adesso bisognerà aspettare il 3000, quando la primavera durerà infatti 91.97 giorni rispetto ai 92 circa di adesso. Il fenomen, però, farà registrare un’inversione di tendenza: essendo infatti periodico, come la precessione, a partire dall’anno 8680 la primavera e l’inverno riprenderanno ad allungarsi, seguendo il ciclo di 25.800 anni..