Dal 18 giugno è entrato in vigore il disegno di legge contro gli atti di bullismo online!
A volte si comincia da semplici battute per ridicolizzare, poi si passa alle offese e perfino minacce. In alcuni casi si usa anche materiale fotografico o video, ma lo scopo è sempre quello: prendere di mira qualcuno e distruggerlo psicologicamente. Non di rado, gli aguzzini non capiscono la gravità del danno recato alla vittima tanto che, spesso e volentieri, i casi di cyberbullismo sono finiti nel peggiore dei modi, ovvero con la morte della persona presa di mira.
Secondo un’ultima ricerca condotta da Microsoft Digital Civility Index, che analizza le attitudini e le percezioni di adolescenti e adulti, il 65% degli intervistati è stato vittima di contatti indesiderati (43%) e molestie (41%). Le denunce per minacce, ingiurie e diffamazione online rappresentano circa il 59% del totale, quelle relative al furto d’identità digitale quasi il 30%. La diffusione di materiale pedopornografico rappresenta l’11,5% dei casi trattati.
In base ai dati di questo studio, circa 2 ragazzi su 3 dichiarano di aver avuto esperienza diretta o indiretta di fenomeni di cyberbullismo. Addirittura, solo nel 2016, 31 delle numerose denunce per reati che rientrano nella categoria del cyberbullismo avevano come autori del reato minori. Molte di queste molestie online hanno portato la vittima a togliersi la vita. Davanti a un fenomeno grave come questo, che ormai è da considerare come un’emergenza sociale, finalmente si è intervenuti con un disegno di legge per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo che è entrato in vigore proprio il 18 giugno scorso.
Cosa prevede la legge contro il Cyberbullismo
Ci saranno più controlli sul web e il coinvolgimento delle scuole. Nel caso di molestie online la vittima (se minore al di sopra di 14 anni) o i genitori della vittima (se più piccolo di 14 anni) possono chiedere al gestore del sito internet o del social media o al titolare del trattamento di oscurare, rimuovere o bloccare i contenuti diffusi in rete. Se non si provvede entro 48 ore, l’interessato può rivolgersi al Garante della privacy che interviene direttamente entro le successive 48 ore.
Coinvolgimento scolastico
Ogni istituto avrà un proprio docente “anti-bulli” addetto alle iniziative in materia. Il preside è tenuto ad informare le famiglie degli eventuali atti di bullismo dei figli e dovranno essere attivate adeguate azioni educative. Alle iniziative in ambito scolastico collaboreranno anche polizia postale e associazioni territoriali.
Ammonimenti per minori
Se un minore è sospettato di ingiuria, diffamazione, minaccia o trattamento illecito di dati personali via web, ma non c’è una querela o denuncia il cyberbullo, potrà essere formalmente ammonito dal questore che lo inviterà a non ripetere gli atti vessatori. Insieme al minore sarà convocato anche un genitore. Gli effetti dell’ammonimento cessano al compimento della maggiore età.
Il piano d’azione
Per contrastare e prevenire il cyberbullismo, la presidenza del consiglio istituirà inoltre un tavolo tecnico con il compito di redigere un piano di azione integrato e per il monitoraggio del fenomeno.