Ridere, ci ha fatto tanto ridere. E cosa c’è di meglio di una grassa risata? La risata che ci fa riflettere. E Paolo Villaggio facendoci ridere tanto, ci ha fatto anche riflettere grazie alle rocambolesche vicende del ragionier “Ugo Fantozzi” o “Fantocci” che dir si voglia. Ed è così strano parlarne in una circostanza così triste, adesso che Paolo Villaggio, il creatore del ragionier Fantozzi, non c’è più.
Paolo Villaggio è morto lo scorso 3 luglio, nella clinica Paideia di Roma dove era ricoverato dai primi di giugno. L’artista era in gravi condizioni per il diabete curato “poco e male”, è stata la figlia Elisabetta su Facebook a darne la triste notizia con una foto del padre giovanissimo insieme ai figli e la scritta: “Ciao papà, ora sei di nuovo libero di volare”. L’attore 84enne è morto per complicanze del diabete. A spiegarlo i due figli all’esterno della clinica. “Un mese e mezzo fa abbiamo fatto una serata a Capodistria – ha ricordato il figlio Pierfrancesco – poi ha avuto una forte infezione determinata dal diabete”. “Come vorrebbe essere ricordato? Con un funerale a San Pietro. Lo diceva spesso scherzando se devo avere un funerale in chiesa, lo voglio a San Pietro”, racconta Pierfrancesco.
Nella giornata di mercoledì 5 luglio Roma ha salutato l’artista genovese nella camera ardente aperta in suo onore in Campidoglio, nella sala della Protomoteca, mentre in serata al Teatro all’aperto – Ettore Scola di Casa del Cinema ha ospitato familiari, amici per un pensiero, un ricordo e un saluto al grande attore ed autore.
Comicità geniale
Nato a Genova il 30 dicembre del 1932 dal padre ingegnere edile palermitano e la madre, insegnante veneziana di lingua tedesca, fratello gemello di Piero, Paolo Villaggio si muove presto nell’ambiente artistico con personaggi indimenticati come il professor Kranz, il timidissimo Giandomenico Fracchia e soprattutto il ragionier Ugo Fantozzi, la maschera con cui ha rappresentato l’italiano medio di quegli anni. È soprattutto quest’ultimo che ha fatto conosce al grande pubblico, sia in televisione che al cinema, la sua comicità paradossale e grottesca. Ma Villaggio è stato anche interprete di grandi maestri come Federico Fellini, Marco Ferreri, Lina Wertmüller, Ermanno Olmi e Mario Monicelli e nel 1992, in occasione della 49a Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera ed il Pardo d’onore alla carriera a Locarno.
Il pensiero dal mondo dello spettacolo
Tantissimi artisti, personaggi del mondo dello spettacolo e personalità note hanno avuto un pensiero per il grande attore genovese. “Addio a un grande ligure e un grande genovese. Ci hai fatto ridere e riflettere come pochi. Ciao Paolo e grazie di tutto”. Lo scrive su Twitter Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, commentando la scomparsa di Paolo Villaggio.
“Ricordo Paolo Villaggio. Talento comico straordinario ha insegnato a generazioni di italiani a riconoscere i propri tic”. Così il premier Paolo Gentiloni esprime su twitter il suo cordoglio.
“È stato il re della risata, un grande”, con queste parole Ricky Tognazzi ha voluto ricordare Paolo Villaggio, grande amico del padre: “Per il cinema italiano ha rappresentato un modello di rottura della canonica commedia all’italiana. Riusciva a raccontare le cose vere – ha continuato – in modo molto sardonico e sincero”.
“La notizia mi ha avvolto il cuore di tristezza. Paolo Villaggio è stato il più grande clown della sua generazione. Un bambino spietato, rivoluzionario e liberatorio. Fantozzi ci rappresenta tutti, ci umilia e ci corregge, con lui tutte le persone anonime hanno trovato il loro Signore. È stato la persona più imprevedibile e pura che abbia mai conosciuto. Grazie caro Paolo, ti siamo debitori di una gioia immensa”, ha detto Roberto Benigni. Messaggi colmi di affetto e stima arrivano anche dalle due donne più importanti ‘della vita’ del ragionier Fantozzi: “È morta anche la mia giovinezza. Fantozzi è stato l’unico uomo che mi abbia veramente amato” è il messaggio che reca la firma di ‘Anna Silvani’, ovvero Anna Mazzamauro, che in Fantozzi era l’irraggiungibile signorina Silvani.
E anche Milena Vukotic, che nei film di Fantozzi interpretava Pina, la moglie sottomessa e paziente del ragioniere, ha voluto mandare un messaggio per ricordarlo: “Gli sono grata e sono orgogliosa di aver fatto i suoi film e non lo dico solo ora che non c’è più. Eravamo una coppia di fatto: abbiamo avuto questo percorso artistico da marito e moglie, vissuto in grande armonia, nel bene e nel male ma soprattutto nel bene”.
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