L’Italia non supera l’esame Spagna e deve difendere il secondo posto che vale lo spareggio di novembre. Alla prova del nove la Nazionale di Ventura ha perso la sua identità
Contava solo vincere nel tempio del calcio spagnolo. L’Italia però non ha dato mai la sensazione di riuscire nell’impresa. La Spagna ha umiliato la Nazionale del ct Ventura, che in questa disfatta ha le sue colpe. La sua è stata sì una scelta coraggiosa puntare sul 4-2-4, ma non ha dato i risultati sperati, anzi è stata un fallimento e ha evidenziato i limiti tecnici e di organizzazione degli azzurri quando affrontano avversarie più blasonate. In fondo è stata la conferma delle previsioni del girone G: la Spagna qualificata direttamente e l’Italia appesa allo spareggio, sempre se difenderà il secondo posto. Con la sconfitta del Bernabeu finisce anche la lunghissima serie positiva d’imbattibilità in una gara di qualificazione fra Europei e Mondiali: l’ultima sconfitta risale al 2006 contro la Francia che vinse contro gli azzurri di Donadoni.
Tornando alla gara del Bernabeu, il modulo con la squadra più offensiva possibile non ha inciso, per mancanza di meccanismi collaudati. L’inferiorità a centrocampo con De Rossi e Verratti è stata una manna per i giocolieri spagnoli che hanno avuto gioco facile a sviluppare la loro manovra avvolgente che ha messo regolarmente in difficoltà la difesa azzurra. Sulla destra ha stupito la scelta di far giocare l’inesperto Spinazzola che ha permesso a Carvajal e Asensio di sfondare più volte. Su quella fascia c’era Insigne, l’attaccante italiano con più talento, ma poco a suo agio in una posizione allargata e in fase di copertura. Nella manovra d’attacco sono mancati i giocatori di talento e la stessa è stata macchinosa e sterile. Verratti non ha avuto personalità nel prendere in mano le redini del gioco e dettarne i ritmi, anche perché impegnato nella fase d’interdizione. Candreva ha giocato pochissimi palloni e non è stato mai incisivo sulla fascia. Così la coppia d’attacco Belotti-Immobile è rimasta senza palloni giocabili vagando per tutta la gara tra la difesa spagnola. La difesa italiana invece non è riuscita ad arginare i palleggiatori della Spagna con Bonucci e Barzagli costantemente in ritardo sui duelli. Neanche Buffon è riuscito a limitare i danni ed è stato meno reattivo del solito, come sulla punizione di Isco.
Dando atto a Ventura del suo coraggio di giocarsela, adesso il ct dovrà riflettere se non sia opportuno tornare a quel calcio meno offensivo e più attento alla fase d’interdizione, che si addice ai suoi giocatori. Una Nazionale molto offensivista non si abbina con le idee calcistiche di Ventura, che viene da un calcio molto pragmatico, umile ed essenziale. Come sia arrivato a quest’idea “folle” resta un mistero, ma se l’idea era l’impiego di Insigne, Ventura è navigato per ritagliarli un posto da titolare in un modulo che abbia un centrocampo vero che sostenga le sue folate. Lo stesso discorso vale per Verratti che deve avere più libertà di azione e meno compiti di copertura. Tornare alle proprie qualità permette di finire il girone senza difficoltà, conquistare il secondo posto e attendere il sorteggio dei play-off, fra un mese.
G.S.
foto: Ansa