Vediamo gli ultimi casi e la situazione generale in Svizzera
L’OMS mira ad eliminare il morbillo. Come tutti gli altri paesi europei, la Svizzera ha ugualmente adottato tale obiettivo e si prefigge di rafforzare la copertura vaccinale della popolazione, la dichiarazione dei casi e il controllo delle insorgenze.
L’OMS definisce l’eliminazione del morbillo di un paese come l’assenza durante almeno 12 mesi di casi endemici, vale a dire non importati, attestata da un sistema di sorveglianza efficace. Misure di sanità pubblica devono essere prese per ogni caso sporadico, importato come indigeno, al fine di impedire la trasmissione della malattia.
Ciò è particolarmente necessario di fronte ad un’insorgenza, ossia, almeno due casi di morbillo tra loro collegati.
Queste misure richiedono preventivamente l’individuazione precoce, la conferma al laboratorio e la dichiarazione, entro un breve lasso di tempo, di casi alle autorità sanitarie competenti. La relazione sulla situazione del morbillo illustra i casi registrati nell’ambito della dichiarazione obbligatoria delle malattie e riassume le misure prese, documentato così i progressi compiuti dalla Svizzera per eliminare il morbillo.
Il punto in Svizzera
Durante i primi quattro mesi dell’anno 2017 c’è stato un numero di casi di morbillo dichiarati (66 casi) quasi uguale al numero di casi durante tutto l’anno precedente. L’incidenza ammonta a 7,8 casi per milione di abitanti nel 2016. Quindici (23%) dei 66 casi dichiarati nel 2017 erano casi isolati, in nove cantoni, e 51 (77%) facevano parte di otto insorgenze distinte.
Nel 2017, la maggior parte dei casi (59%) erano di età pari o superiore a 20 anni. 80% dei casi non sono stati vaccinati o incompletamente vaccinati, 23% ricoverati in ospedale e 3% affetti da polonite.
Insorgenze di morbillo
Le otto insorgenze identificate fino ad oggi nel 2017 hanno ciascuna raggruppato da 2 a 12 casi con insorgenze in 6 cantoni. Le principali delle quali si sono verificate nei seguenti cantoni:
Grigioni: 9 casi da fine dicembre 2016 a gennaio 2017 tra adulti non avendo spesso potuto collegarli direttamente tra loro; 3 casi supplementari tra turisti sono stati segnalati dalle autorità sanitarie tedesche.
Ticino: principalmente nella regione di Lugano, 19 casi da gennaio ad aprile 2017 soprattutto tra giovani adulti spesso non collegati tra loro; si potrebbe dunque trattare di diverse insorgenze distinte.
Friburgo: 12 casi nel gennaio e febbraio principalmente tra allievi della scuola elementare e nel loro ambiente
San Gallo: due insorgenze distinte in febbraio (3 casi tra fratelli), e a fine marzo e aprile (5 casi tra giovani adulti, dopo un’importazione del morbillo dall’Asia).
Valutazione alla luce dell’obiettivo di eliminazione
Il morbillo non è ancora eliminato dalla Svizzera, malgrado i notevoli progressi di questi ultimi anni. Così gli anni 2014 e 2015 si sono distinti per un basso livello di morbillo, con rispettivamente 23 e 25 casi dichiarati, vale a dire 3 a 4 casi per milione di abitanti all’anno.
Nessun caso è stato registrato durante i 3 ultimi mesi del 2015. Questa progressione verso l’eliminazione del morbillo è stata interrotta nel 2016 con quasi il doppio del numero di casi, tendenza che prosegue all’inizio dell’anno 2017. La copertura vaccinale in crescita costante (87% a 2 anni e 93% a 16 anni, con due dosi) dovrebbe tuttavia prevenire un ritorno importante e sostenibile del morbillo.
L’eliminazione del morbillo si ottiene con la vaccinazione di due dosi di almeno 95% dei bambini e adulti nati dopo 1963.
L’UFSP sottolinea inoltre che se si prende ad esempio quello che è stato praticato per le principali insorgenze verificatisi recentemente in Svizzera, la prevenzione per la vaccinazione deve essere accompagnata da misure di sanità pubblica per gestire le insorgenze residue. Si tratta principalmente della ricerca di contatti, dell’esclusione scolastica dei malati e dei contatti non vaccinati, nonché della vaccinazione della cerchia e post esposizione.
Fonte dati: UFSP