Dal secondo sondaggio gfs.bern emerge che i sostenitori della riforma di previdenza per la vecchiaia perdono terreno. Appare scontata l’approvazione del decreto federale sulla sicurezza alimentare
Se la votazione federale fosse avvenuta due settimane prima, la riforma “Previdenza per la vecchiaia 2020” sarebbe stata accettata. Il margine di errore (+/- 2.7%) del secondo sondaggio di gfs.bern indica però che il trend si situa in questo margine e la riforma potrebbe essere bocciata. I favorevoli sono ancora in maggioranza, ma gli oppositori sono in progressione e il vantaggio del sì è talmente esiguo che fare pronostici sicuri è impossibile. Inoltre dei due oggetti che riguardano la riforma, il Decreto federale sul finanziamento supplementare dell’AVS mediante l’aumento dell’IVA necessita anche della maggioranza Cantoni. Dunque i tre sì, necessari per approvare l’intera riforma, aumentano la possibilità che possa risultare un no e in confronto al primo sondaggio quest’aspetto è più concreto. L’istituto gfs.bern spiega però che l’esito della votazione resta apertissimo. Il sostegno alla riforma è del 51% con la perdita di 2 punti, che vanno a favore dei contrari che salgono al 44%, lasciando invariata la quota del 5% degli indecisi. I dati della votazione per aumentare leggermente l’Imposta sul valore aggiunto (IVA) sono simili: sì al 50% (-3%) contro il 45% (+4%) dei no. Invariata resta la situazione che riguarda l’appartenenza politica. Gli intervistati rispettano le in larga maggioranza le indicazioni di voto dei partiti: Partito socialista (PS), Partito ecologista svizzero (PES) e Partito popolare democratico (PPD) per l’approvazione, contrai Unione democratica di centro (UDC) e Partito liberale radicale (PLR), quest’ultimo molto attivo in campagna elettorale.
I punti della più importante riforma del sistema di previdenza per la vecchiaia degli ultimi decenni prevede un aumento di 70 franchi alle nuove rendite dell’AVS, l’innalzamento graduale da 64 a 65 anni dell’età di pensionamento delle donne e la flessibilizzazione del pensionamento tra i 62 e i 70 anni, la riduzione graduale dell’aliquota minima di conversione del secondo pilastro e tramite il finanziamento supplementare dell’AVS mediante l’aumento dell’Imposta sul valore aggiunto (IVA). L’obiettivo della riforma è garantire l’equilibrio finanziario dell’AVS sino alla fine del prossimo decennio.
Appare invece scontata l’approvazione del decreto federale, il controprogetto all’iniziativa “Per la sicurezza alimentare” che chiedeva alla Confederazione di aumentare il sostegno “alle derrate alimentari di produzione indigena variata e sostenibile” per l’approvvigionamento della popolazione. Sono aumentati sia il numero dei sostenitori al 69% (+4 punti) sia quello dei contrari al 20% (+2) mentre gli indecisi sono soltanto all’11% di indecisi. La differenza incolmabile si spiega con un’inesistente opposizione, ma il pacchetto intero del decreto che dà una direzione precisa e unica, mette in conflitto fra di loro i rappresentanti degli interessi individuali. Con l’approvazione dell’oggetto però “non ci saranno imminenti cambiamenti della legge” ha spiegato il ministro Johann Schneider-Ammann “ ma saranno poste le basi costituzionali per un’agricoltura sostenibile, ecologica e compatibile con il commercio mondiale”.
Gaetano Scopelliti