L’autorità garante per l’Infanzia e l’Adolescenza cerca 17mila tutori volontari per i minori stranieri non accompagnati arrivati nel nostro Paese
Sono arrivati in Italia “superando enormi difficoltà”, sottolinea l’Autorità garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, ed è necessario trovare qualcuno che li guidi nel costruirsi un futuro in un Paese nuovo con leggi che non conoscono.
È questo il motivo per il quale l’Autorità garante ha lanciato una campagna per raccogliere candidature a svolgere il ruolo di tutore. Quella del tutore è una figura necessaria ad assistere e indirizzare il percorso di crescita, educazione e integrazione di questi ragazzi, che vivono in una condizione di forte vulnerabilità e la cui presenza è in continuo aumento. Mentre nel periodo di luglio dello scorso anno erano stati registrati 12.708 minori, nello stesso periodo di quest’anno il numero è notevolmente aumentato a 18.701 secondo il report statistico della direzione generale dell’Immigrazione e delle Politiche di integrazione del ministero del Lavoro. Inoltre il 93% di questi giovanissimi migranti è di sesso maschile, l’83,2% ha un’età fra i 16 e i 17 anni e giungono soprattutto da Gambia, Egitto e Guinea. Non si tratta di un’adozione, né non di un affido, il tutore volontario “è una persona speciale a cui fare riferimento nelle scelte e nelle difficoltà della vita di ogni giorno. Non è necessario che conosca le lingue o software particolari, non deve ospitare nessuno a casa propria, ma può sentirsi orgoglioso di essere la guida di un giovane migrante, un modello di cittadinanza attiva” spiega la garante nazionale Filomena Albano.
Gli aspiranti tutori volontari devono seguire un corso di formazione obbligatorio di 24/30 ore, concluso il quale verranno inseriti nell’elenco che verrà istituito presso il tribunale per i minorenni competente della regione di residenza o domicilio, da dove potrebbero essere scelti dal giudice competente. La persona che si candida a tutore deve avere almeno 25 anni e ed essere regolarmente residente in Italia. Deve essere motivata e sensibile, attenta alla relazione con il minore, interprete dei suoi bisogni e dei suoi problemi. Inoltre il tutore non ha responsabilità penale se il minore commette un reato e la tutela volontaria cessa con il raggiungimento della maggiore età del minore non accompagnato. Per la ricerca di queste figure l’autorità garante per l’Infanzia e l’Adolescenza ha lanciato uno spot TV e uno radiofonico, assieme alla diffusione di locandine-manifesto con gli slogan “Aiutalo ad affrontare la normalità” e “L’orgoglio di essere un tutore volontario”.
Per info
http://www.garanteinfanzia.org