In Arabia Saudita le donne non possono guidare per motivi fisiologici: hanno solo un quarto di cervello
Anche l’Arabia Saudita avrà le donne al volante… finalmente! Perché fino adesso alle donne non era permesso mettersi al volante e il motivo è spiegato dallo sceicco Saad Al Hajry, presidente del Consiglio della fatwa della provincia di Asir, che durante un dibattito pubblico ha recentemente dichiarato che: “Le donne non possono guidare perché hanno un quarto di cervello” e dunque nessuno si sognerebbe di dare loro in mano il volante di un’auto.
“Le autorità darebbero la patente a un uomo che dimostra di avere solo metà cervello?”, ha chiesto Saad Al Hajry ai presenti, sorvolando sull’ovvia risposta, il religioso ha dunque concluso affermando “perché mai dovrebbero darla alla donna che ne ha solo un quarto? Ovviamente non è colpa sua, ma è un aspetto fisiologico”. Quindi la mancata possibilità per le donne arabe di guidare un mezzo è dettata da questa loro particolare caratteristica.
Sarà per lo stesso motivo che le donne sono considerate fortemente inferiori rispetto agli uomini e a loro non è permesso fare tantissime cose comuni per le donne che vivono nelle altri parti del mondo, dalla pratica dello sport fino alla possibilità di aprire un conto corrente in banca. Il governo arabo, inoltre, obbliga le famiglie che se lo possono permettere a spendere centinaia di dollari al mese per avere un autista. Le altre famiglie fanno come possono, ad esempio si chiede ai parenti maschi di accompagnare le donne a fare commissioni o a lavoro. E se qualcuna è scoperta alla guida di una macchina, viene punita con 10 frustate e l’isolamento in carcere. Per fortuna, però, sembra che le cose stiano cambiando. I social media arabi, infatti, si sono scatenati: le parole dello sceicco hanno provocato, infatti, una durissima reazione. Ma anche le autorità hanno reagito: nel giro di qualche ora ad Al Hajry è stato vietato predicare e svolgere qualunque attività religiosa.
Inoltre si può notare un cambio di approccio al problema come dimostra l’episodio della donna che, travestita da uomo per guidare, qualche settimana fa è stata fermata dalla polizia, ma non ha vissuto le settimane di isolamento e detenzione secondo la pena prevista. Infine, la notizia che lascia sperare ad una maggiore apertura mentale da parte dell’Arabia Saudita è che l’Assemblea consultiva Saudita, conosciuta anche come Majlis as-Shura o Consiglio della Shura, ha nell’ordine del giorno la discussione della proposta di concedere la patente alle donne sopra ai 40 anni.
Certo, si tratta di un organo consultivo che ha poteri limitati, e al massimo può proporre la legge al re e al governo, e non renderla attiva, ma il fatto che se ne discuta è già un passo avanti. Tra l’altro pare che la discussione sulla possibilità di dare la patente di guida alle donne sia fortemente voluta dal 32enne principe ereditario Mohammed Bin Salman, che potrebbe salire al trono al posto del padre molto presto.
foto: Ansa