Condannato Gabriele Defilippi, l’alunno che truffò e uccise la sua insegnante
La sentenza è arrivata venerdì 22 settembre e condanna Gabriele Defilippi, il ventunenne reo confesso dell’omicidio di Gloria Rosboch, l’insegnante di Castellamonte, a 30 anni di carcere. Con lui è stato condannato anche Roberto Obert, 56 anni, amante e complice dell’omicidio di Gabriele, il quale è stato condannato a 19 anni di carcere.
La mamma di Gabriele, Caterina Abbatista, è stata rinviata a giudizio. La donna ha sempre negato un suo coinvolgimento nel delitto sostenendo di trovarsi al lavoro, in ospedale a Ivrea, ma le sue dichiarazioni non troverebbero conferma nei riscontri tecnici effettuati dagli inquirenti.
“Voglio solo giustizia, purtroppo Gloria non c’è più ma devono pagare tutti e due, mio figlio e quel mostro di Obert”, ha detto Caterina Abbattista, prima di varcare la soglia del palazzo di giustizia a Ivrea. Ma il gup, Alessandro Scialabba, ha dato due pene diverse dove Gabriele ha avuto la peggio, non solo nei confronti di Obert, l’uomo e amante di Gabriele, ma anche di Efisia Rossignoli complice nella truffa a danni di Gloria a cui è stato accettato il patteggiamento della pena di un anno e 11 mesi di carcere con la condizionale.
I fatti
“Gabriele non è matto, ha ucciso con mente lucida e fredda, il movente sono i soldi che la donna gli aveva prestato e il fatto che lei lo avesse denunciato perché lui non li aveva restituiti”. È questo l’esito della consulenza che il perito incaricato ha espresso su Defilippi che è stato giudicato capace di intendere e di volere, nonostante il suo avvocato Giorgio Piazzese premesse sul fatto che l’imputato dall’età di 13 anni aveva manifestato qualche disturbo di personalità.
Il movente dell’omicidio sono i soldi, ovvero i 187mila euro che Gabriele si era fatto consegnare con una truffa dalla sua ex insegnante Gloria Rosboch, di 49 anni. Il giovane le aveva fatto credere che il denaro sarebbe servito per un grosso investimento, il primo passo per un futuro insieme in Costa Azzurra. Quando però la donna capì che era tutta una truffa, per cercare di avere indietro i suoi risparmi l’aveva denunciato ai carabinieri. Per questo motivo, con l’aiuto di Obert, Defilippi ha organizzato l’assassinio.
Il delitto risale al 13 gennaio 2016. Gabriele e il suo amante la aspettarono all’uscita da scuola, con una scusa la portarono in un posto appartato dove la donna fu strangolata e gettata in una discarica della zona. Il corpo fu ritrovato il 19 febbraio successivo.
Condanna non giusta
“Questa non è giustizia, dovevano dargli l’ergastolo. Me l’ha uccisa con crudeltà, strangolandola” è stato l’amaro commento dell’anziano padre di Gloria Rasboch.
“Per me questa sentenza è falsa, troppo bassa”, ha dichiarato la mamma della vittima. Per la donna l’omicidio non è stato frutto di un raptus improvviso, “per me trent’anni sono pochi, perché lui ha meditato. Potevano essere trent’anni se avesse adoperato la pistola e sparato un colpo velocemente, ma lui non l’ha fatto. Ha comperato la corda, gliel’ha messa al collo e poi l’ha strozzata. Qui ci vuole coraggio”.
Il suo legale di parte civile, Stefano Caniglia, ha aggiunto: “l’ergastolo, così come richiesto dal pm, ci sembrava più adeguato”.
Colpevoli allo stesso modo
Anche per la madre di Gabriele la condanna è ingiusta, ma soprattutto per la differenza che è stata fatta tra i due imputati e amanti, Defilippi e Obert.
“Perché per mio figlio il magistrato ha chiesto l’ergastolo e per l’altro 20 anni? Sono colpevoli entrambi in ugual misura” afferma Caterina Abbattista che chiede giustizia non solo per lei, ma anche per il figlio: “Sto vivendo malissimo, devo pensare ad un figlio in carcere accusato di una cosa terribile e ad un altro ragazzino che ha tutta la vita davanti e ha bisogno di me, devo tutelare i miei figli. Per Gabriele, ma anche per me, chiedo soltanto giustizia”.
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