Dopo la Brexit, il Regno Unito sarà “libero” di imporre l’obbligo del visto ai cittadini di alcuni Paesi dell’Ue, come i polacchi. Lo ha confermato il capo negoziatore della Gran Bretagna David Davis, in conferenza stampa a Bruxelles. “Sì – ha risposto ad una domanda specifica sui polacchi – non saremo più membri dell’Ue, dunque saremo liberi di attuare la politica migratoria che riteniamo più adeguata. Ciò non vuol dire che le persone che vengono dai Paesi dell’Ue non saranno i benvenuti a lavorare e vivere in Gran Bretagna ma, certo, avremo la libertà” di richiedere visti ai cittadini dei Paesi Ue.
Il capo negoziatore dell’Ue Michel Barnier ha aggiunto che le delegazioni discutono “di tutte le questioni che destano inquietudine. Sui diritti dei cittadini, vogliamo assicurarli sulla base della discriminazione e della continuità di questi diritti, ma fino al giorno della Brexit. Parliamo dei diritti acquisiti dei cittadini, ma fino al momento della Brexit. Perché, dopo la Brexit, la Gran Bretagna diventerà un Paese terzo, in tutti i campi”.
“Dunque nella discussione sulla nostra relazione futura, che spero sarà forte, potremo discutere di materie come l’immigrazione e la condizione dei cittadini. Ma questo riguarda le nostre relazioni con un Paese terzo”, conclude Barnier.
Qualche settimana fa Theresa May nel suo discorso a Firenze aveva detto che la Gran Bretagna “onorerà gli impegni del bilancio” dell’Unione Europea fino al 2020. “Non voglio che i partner europei temano di dover pagare di più” o ottenere di meno. Nel suo discorso, la premier britannica ha sottolineato che “un periodo di transizione” di “circa due anni” dopo la Brexit è “nel reciproco interesse”. Ed ha aggiunto che in questo periodo vuole che per Londra “l’accesso al mercato europeo rimanga” invariato.
Adnkronos
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