Per la Svizzera l’Accordo di Parigi sul clima entrerà in vigore il 5 novembre 2017
Con la consegna dello strumento di ratifica inizio ottobre a New York, la Svizzera diventa ufficialmente membro dell’Accordo di Parigi sul clima, che entrerà in vigore il 5 novembre 2017. L’Accordo sul clima, nei cui negoziati la Svizzera si è attivamente impegnata, prevede tra l’altro di contenere l’aumento della temperatura mondiale al di sotto dei 2°C rispetto al periodo preindustriale.
L’ambasciatore Jürg Lauber, capomissione della Svizzera presso le Nazioni Unite a New York, ha consegnato al segretario generale dell’ONU lo strumento di ratifica della Svizzera per l’Accordo di Parigi sul clima. Il segretario generale delle Nazioni Unite è il depositario dell’Accordo adottato il 12 dicembre 2015 a Parigi dai 195 Stati membri della Convenzione sul clima delle Nazioni Unite.
La Svizzera parteciperà quindi in qualità di membro alla conferenza delle parti dell’Accordo di Parigi sul clima che si terrà nel corso della prossima conferenza sul clima a novembre.
Una nuova era della politica climatica internazionale
L’Accordo di Parigi sul clima inaugura una nuova era della politica internazionale contro il riscaldamento globale. Sostiene infatti l’abbandono progressivo delle energie fossili per giungere a un equilibrio tra le emissioni e l’assorbimento da parte dei pozzi di gas a effetto serra nel corso della seconda metà del secolo.
Per contenere l’incremento della temperatura media mondiale al di sotto di 2 gradi, o addirittura al di sotto di 1,5 gradi, l’Accordo di Parigi chiede a tutti gli Stati a ridurre le loro emissioni di gas a effetto serra. Inoltre mira a orientare i flussi finanziari privati e statali verso uno sviluppo a basse emissioni di gas serra e a migliorare la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici.
Dimezzare le emissioni entro il 2030
Con la ratifica dell’accordo diventa effettivo l’obiettivo annunciato dalla Svizzera di ridurre del 50% le proprie emissioni entro il 2030 rispetto ai valori del 1990. Questo obiettivo è stato approvato dal Parlamento, che ha al contempo autorizzato la ratifica, a giugno 2017.
In base all’Accordo di Parigi l’obiettivo di riduzione dev’essere raggiunto principalmente riducendo le emissioni nazionali. È possibile però anche includere le riduzioni ottenute all’estero grazie ai meccanismi di mercato, le cui regole dovranno essere approvate dalla comunità internazionale entro il 2018. La proporzione tra le riduzioni in Svizzera e quelle ottenute all’estero sarà fissata nella legge sul CO2.
Nel progetto di revisione della legge, inviato in consultazione nel 2016, il Consiglio federale ha proposto che, per raggiungere gli obiettivi entro il 2030, si possa realizzare all’estero al massimo una riduzione del 20% dei gas a effetto serra. Il messaggio sulla revisione della legge sul CO2 dovrebbe essere trasmesso al Parlamento entro la fine del 2017.