La Gioventù socialista svizzera (GSS) non si scompone per le critiche dal partito nazionale, il PS, e lancia un’iniziativa che vuole tassare maggiormente la ricchezza
La scorsa settimana i giovani socialisti hanno presentato l’iniziativa “99%” che mira a raccogliere da 5 a 10 miliardi di franchi per distribuirli ai redditi medi e bassi. L’obiettivo della modifica costituzionale è di tassare i redditi generati dai capitali della popolazione abbiente, cioè quell’1% delle persone che possiede il 40% della ricchezza globale in Svizzera, e assicurare così una migliore distribuzione della ricchezza. La presentazione dell’iniziativa è stata l’ennesima messa in scena sulla Piazza federale, che contraddistingue la strategia “aggressiva” della GSS. Novantanove sedie allineate a un lungo tavolo e novantanove persone, in mano la bandiera rossa della GSS, a rappresentare i diversi settori del lavoro: insegnanti, muratori, personale della pulizia, studenti. I partecipanti accompagnati dal motto “Il denaro non lavora. Noi sì” hanno spiegato le loro rivendicazioni che sfociano nell’intento generale dell’iniziativa. “Tutti i dividendi in Svizzera sono stati elaborati da persone che lavorano” ha detto Tamara Funiciello, presidente GSS, “ e in confronto a chi guadagna sui dividendi, queste persone hanno un salario troppo basso”. Concretamente la proposta della GGS intende tassare con un coefficiente dell’1.5 i redditi da capitale e per non danneggiare i piccoli risparmiatori si vuole introdurre un importo esente di 100.000 franchi. I maggiori introiti per il fisco andrebbero redistribuiti per sgravare i salari medi-bassi, i quali non hanno subito incrementi negli ultimi anni, e per finanziare misure dello stato sociale, come i sussidi della cassa malati o i costi degli asili nido.
La GSS negli ultimi dieci anni, dopo la sconfitta del PS alle elezioni parlamentari 2007, ha intrapreso una via indipendente dal partito nazionale. Il suo impegno punta a trattare con più veemenza i temi principali e non disdegna di mettere al centro dell’attenzione i suoi rappresentanti. La strategia scelta ha intorbidito il rapporto con il PS, ma ha ritagliato una rilevante, anche se piccola, presenza sulla scena politica. Alcuni politici del PS sono delusi dal modo di politicizzare dei giovani socialisti. Il capogruppo parlamentare del PS, Roger Nordmann, ha criticato duramente le decisioni politiche della GSS: “I nostri teenager trascurano i contenuti per favorire il loro profilo”. Con la sua campagna di voto, la GSS ha addirittura aiutato gli avversari politici a vincere la votazione sulla Riforma della previdenza per la vecchiaia 2020. All’interno del partito la credibilità della GSS è incrinata e una soluzione per risolvere il litigio non è in vista. “Se necessario ci schiereremo anche in futuro contro il PS” ha annunciato una combattiva Funiciello “chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso”. La GSS continuerà a non farsi mettere all’angolo dal PS, perché “il partito non può illudersi di vederci attivi solo su palcoscenici secondari”. L’impegno della GSS è lì, dove c’è potere e dove c’è ridistribuzione come nella previdenza vecchiaia. Il comitato promotore, del quale fa parte anche il presidente del Partito socialista Christian Levrat, ha 18 mesi di tempo per raccogliere le 100.000 firme per l’iniziativa popolare “99%” e vuole mantenere il suo stile politico di “spina nel fianco” del PS, agendo con provocazione e continuando a far sentire (ad alta voce) le proprie autonome opinioni. Funiciello punta a “svegliare il PS, spostatosi verso il centro”.
Gaetano Scopelliti