Gestione dei rifiuti e mobilità urbana tra i parametri considerati
La classifica di Legambiente ha incoronato Mantova città più green d’Italia, seguita da Trento e Bolzano. Due posti in più rispetto all’anno precedente quando si era classificata terza: segno e risultato di un buon impegno nella direzione di una maggiore sostenibilità, tra servizi di carsharing e bikesharing.
Dopo Mantova e Trento tra le città più green troviamo Bolzano, Parma, Pordenone e Belluno che, secondo la classifica di Ecosistema urbano 2017, il report annuale di Legambiente e Ambiente Italia sullo stato di salute dei capoluoghi di provincia italiani, superano gli obiettivi di raccolta differenziata e si distinguono anche per la depurazione dei reflui e il contenimento delle perdite di acqua potabile dalla rete idrica, con un tasso di dispersione vicino al 20 per cento.
Pordenone è invece sotto il valore fisiologico del 15 per cento. Pordenone, con 29 alberi ogni 100 abitanti, e Mantova, con 32 alberi, sono nella top ten delle città più verdi. Bolzano, insieme a Mantova, è tra i centri urbani con la più estesa dotazione infrastrutturale per la ciclabilità.
A Belluno e Bolzano, infine, tira una buona aria, in particolare la città dell’Alto Adige in dieci anni ha ridimensionato del 40 per cento il peso delle polvere sottili. Città che possono essere d’esempio, dunque, per le loro politiche di sostenibilità.
Ma accanto alle città più virtuose che hanno già cambiato passo, quelle che gestiscono i rifiuti con efficienza e che hanno cambiato stili di mobilità, ci sono anche quelle dove gli sprechi idrici continuano e in cui il mezzo di trasporto privato resta ancora predominante. Fanalino di coda della classifica Brindisi e la siciliana Enna, mentre è da registrare anche il considerevole tonfo della Capitale che precipita in 88esima posizione. E’ invece risalita dalle ultime posizioni Milano, che quest’anno troviamo in 31esima posizione soprattutto grazie ai miglioramenti nella rete del trasporto pubblico. Passi in avanti notevoli anche per Bologna, che vanta una potenza di fotovoltaico sui tetti di scuole e uffici pubblici che in numeri assoluti non ha pari in Italia.
Sei località confermano una posizione tra le ultime dieci, cioè dal 95esimo al 104esimo posto: oltre a quattro siciliane (Palermo, Catania, Agrigento, Siracusa) ci sono una laziale (Frosinone) e una campana (Caserta). Niente calabresi, stavolta, e Vibo Valentia risale dall’ultima alla 91esima piazza. Al 96esimo posto compare la toscana Massa e al 102esimo un’altra laziale, Viterbo. L’indagine di Legambiente e Ambiente Italia, si è basata su 16 parametri divisi in 6 macroaree: Aria, Acqua, Rifiuti, Energie rinnovabili, Mobilità e Ambiente Urbano.
Attraverso lo studio di questi parametri e la misurazione delle performance ambientali delle amministrazioni locali, si è arrivati a stabilire le città in cui si vive meglio dal punto di vista della qualità ambientale grazie alle scelte innovative, talvolta coraggiose e impopolari, per garantire una qualità dell’aria e dell’acqua migliori, una mobilità alternativa all’uso delle automobili, un sistema di approvvigionamento moderno basato sulle fonti rinnovabili e pulite e sull’efficienza energetica.
Piccola curiosità: se da un lato, la gente abbandona l’auto privata a favore di una mobilità sostenibile, dall’altra la densità automobilistica è praticamente doppia rispetto alle capitali europee. Sembra proprio che nonostante gli sforzi in Itaia non si riesca a rinunciare all’auto: c’è ancora molto da fare e, quindi, da migliorare.
foto: Ansa