Da evitare surplus di carne, formaggi e insaccati
Qual è l’alimentazione migliore per i nostri bambini? E’ una delle domande più ricorrenti tra i genitori, considerato che una sana educazione alimentare può fare la differenza nella
crescita e nella prevenzione di alcune specifiche problematiche infantili legate appunto all’alimentazione.
Alimentazione che deve essere ricca di alimenti in grado di fornire tutti i nutrienti necessari per costruire ossa e denti forti, muscoli e tessuti in salute oltre ad assecondare lo sviluppo celebrale. Una alimentazione equilibrata può contribuire infatti a proteggere i nostri figli dalle malattie e a garantirgli una buona capacità cognitiva.
E allora cerchiamo di capire quali sono le regole di massima cui attenersi nello scegliere, senza troppe restrizioni o costrizioni, il regime alimentare dei più piccoli. L’errore più frequente è forse quello dell’abuso delle proteine animali: resiste ancora infatti il mito della bistecca, portando in alcuni casi a diete con presenza di proteine fino a 4 volte maggiore rispetto alla quota ideale. E allora, quante volte va consumata la carne? Può essere sostituita da uova, legumi e vegetali? Meglio quella bianca o quella rossa?
Partiamo dal presupposto che le proteine animali sono più complete di quelle vegetali, perché hanno sia aminoacidi essenziali che aminoacidi semi-essenziali, importanti nelle fasi dello sviluppo. Il consumo ideale prevede però di non mangiare carne più di tre volte alla settimana, preferendo i tagli magri e privilegiando la carne bianca; meglio qualche quantità in più di pesce, fino a quattro anche cinque a settimana, uova una volta a settimana e poi legumi e cereali.
La carne bianca, rispetto a quella rossa, è più digeribile e presenta una buona quantità di ferro, elemento molto importante nella crescita dei più piccoli, il cui apporto non può però essere affidato solo alla carne, ma anche a latte, legumi e cereali. Altro importantissimo aspetto da considerare è l’apporto di zuccheri nella dieta dei bambini, che spesso si rivela esageratamente alto a causa dell’abuso di merendine e snack ipercalorici.
In generale bisogna considerare che lo zucchero può essere rischioso per la salute dei nostri bambini, favorendo l’insorgere di patologie come l’obesità, il diabete, la pressione e il colesterolo alto, oltre a poter incidere ed avere pesanti conseguenze sul processo di dentizione dei bambini, sull’insorgenza di carie e sullo sviluppo del gusto: è quindi opportuno regolarne il suo consumo fin dalla tenerissima età.
Secondo alcune tesi molto restrittive, andrebbe del tutto evitato nei primissimi anni, almeno fino ai due, avendo poi cura di non superare certe dosi fino agli otto, calcolando ovviamente tutti gli zuccheri ingeriti, da quello sfuso aggiunto alle bevande a quello contenuto in dolci, succhi di frutta, merendine e snack.
Anche l’uso del sale va attentamente vagliato: i bambini tendono infatti ad assuefarsi rapidamente ad un’alimentazione troppo ricca di sale e, anche da adulti, saranno inclini a salare molto i cibi. L’eccessivo consumo di sale, tuttavia, produce un aumento della pressione sanguigna che può avere con il passare degli anni importanti e gravi conseguenze, specialmente in soggetti con predisposizioni familiari. Nel quadro dell’alimentazione dei neonati il sale è poi del tutto superfluo, se non addirittura dannoso.
Fino al compimento del primo anno di vita i bambini non dovrebbero consumarne per nulla, in quanto i reni non sono ancora del tutto sviluppati. A parte questi consigli specifici degli esperti, bisognerà poi tenere conto anche di alcune indicazioni a carattere generale, come distribuire gli alimenti in 5 pasti giornalieri, alternare giornalmente i fondamentali principi alimentari in quantità adeguate per evitare carenze di certi nutrienti, prediligere legumi e pesce, limitare i dolci e le merendine ed evitare i cibi fuori pasto.