Da fiaba Grimm film campione incassi. Si lavora a live action
Innocente, pura, semplice, così diversa dalle eroine di oggi, come la coraggiosa protagonista di Oceania o l’intraprendente e sempre allegra Anna di Frozen, eppure ancora universalmente amata: Biancaneve e i sette nani, primo lungometraggio prodotto da Walt Disney e primo film di animazione completamente a colori, compie 80 anni.
Snow White ad the Seven Dwarfs venne proiettato in anteprima al Carthay Circle Theatre di Los Angeles il 21 dicembre 1937, poi distribuito negli Usa il 4 febbraio 1938. In Italia esordì l’8 dicembre dello stesso anno. Dopo la prima uscita ottenne al box office 8 milioni di dollari in tutto il mondo. E’ tuttora tra i film di animazione più redditizi della storia americana, con un incasso negli Usa di oltre 935 milioni di dollari, e la Disney lavora a rilanciarlo in formato live action: a scrivere il film Erin Cressida Wilson (che ha firmato la sceneggiatura della Ragazza del treno). Senza contare gli innumerevoli adattamenti del grande classico dei fratelli Grimm: tra i più recenti Biancaneve, con Julia Roberts e Lily Collins, e Biancaneve e il cacciatore con Kristen Stewart, o la serie tv Once Upon a Time.
La madre di tutte le principesse Disney, fanciulla perseguitata dalla perfida matrigna Grimilde, che si rifugia nel bosco, nella casa dei sette nani, viene avvelenata dalla strega e poi si risveglia grazie al bacio del principe azzurro, fu un miracolo artistico negli anni bui in cui gli Stati Uniti uscivano dalla grande depressione. Il giovane Walt Disney decise di rischiare per realizzare il primo cartone animato strutturato come un film, investendo tutto quello che aveva, oltre un milione e mezzo di dollari, cifra astronomica per quei tempi. La scelta di Biancaneve non fu casuale: un giovanissimo Walt aveva assistito in un cinema muto alla prima versione tratta dai Grimm, con Marguerite Clarke, e ne era rimasto colpito. Più avanti si rese conto delle potenzialità della storia e dopo anni di puntigliosa e quasi ossessiva preparazione creò la pellicola. Una scommessa vinta: grazie a quell’intuizione Disney realizzò le basi di un vero e proprio impero – gigante che ha di recente acquisito il ramo intrattenimento di Fox – aprendo i Walt Disney Studios a Burbank, in California, in cui sono stati girati tutti gli altri suoi classici.
Diretto da David Hand, il film Biancaneve e i sette nani venne prodotto in tre anni con tecniche innovative: ci lavorarono 32 animatori, 102 assistenti, 167 intercalatori, 20 scenografi, 25 artisti dell’acquerello, 65 animatori per gli effetti e 158 tra pittrici e inchiostratrici. Furono realizzate 2 milioni di illustrazioni usando 1500 tonalità di colore. Premiato con un Oscar speciale, consegnato da Shirley Temple a Walt Disney, il film ottenne, oltre alla tradizionale statuetta, anche altri sette Academy Award in miniatura. Mix vincente di diversi generi, dal dramma alla love story, dal fantasy alla commedia fino all’horror – celebre la sequenza in cui l’invidiosa regina si trasforma in una strega dal naso adunco, dalle mani-artigli nodose e dal ghigno raggelante – Biancaneve è stato restaurato nel 2001, per il centenario di Walt Disney, sotto la supervisione di due decani della casa di produzione, Frank Thomas e Ollie Johnston. “Lavorare con Walt Disney non era facile – raccontò allora Frank Thomas – : era lui che aveva il progetto in mente, non c’era nulla di scritto. Ci disse di dimenticare il racconto originale. Andava di stanza in stanza narrando la sua versione della storia a tutti, decine di volte. Aveva idee geniali e spesso era insopportabile, ma è a lui che si deve se Biancaneve è ancora nella memoria della gente a decenni di distanza”.
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