Consegnati nella notte tra domenica e lunedi i prestigiosi premi del cinema
‘The Shape of Water – La forma dell’acqua’ del regista messicano Guillermo Del Toro trionfa a Los Angeles aggiudicandosi ben quattro statuette: quella per il miglior film in gara, quella per la miglior regia, entrambe andate a Del Toro, e poi quelle per la miglior scenografia (a Paul D. Austerberry, Jeffrey A. Melvin e Shane Vieau) e per la miglior colonna sonora originale (ad Alexandre Desplat).
“Sono un immigrato come Selma, come Gael, come il mio amico Alejandro. Credo che la cosa bella del nostro mestiere sia cancellare le linee nella sabbia e dobbiamo continuare a farlo nonostante il mondo ci dica di tracciarle più a fondo. Sono felice che qualcuno abbia creduto nella storia d’amore tra un uomo anfibio e una donna muta. Da ragazzino in Messico non avrei mai pensato di farcela e invece eccomi qua”, ha dichiarato orgoglioso il regista.
Rispettati quindi i pronostici per la ‘favola politica’ del regista messicano che aveva ricevuto ben 13 nomination: commosso, il regista ha dedicato il premio ai giovani cineasti perché credano che “con il fantasy si può raccontare la realtà”. Due statuette per ‘Tre manifesti a Ebbing, Missouri’: una per Frances McDormand, premiata come miglior attrice protagonista e l’altra a Sam Rockwell premiato come miglior attore non protagonista.
Proprio alla McDormand si deve il discorso più imprevedibile e applaudito della serata; l’attrice ha chiesto a tutte le donne filmaker nominate di alzarsi in piedi e poi le ha esortate: “Guardatevi intorno, tutte noi abbiamo storie da raccontare e soldi da raccogliere per realizzarle ma non parlatene stasera ai party. Prendete appuntamenti in ufficio tra un paio di giorni”. Non ha deluso il cinema italiano che si è aggiudicato una statuetta per il film ‘Chiamami col tuo nome’, di Luca Guadagnino, che racconta la storia della nascita di un amore gay: premiato James Ivory per la miglior sceneggiatura non originale.
Quasi novantenne, Ivory diventa così il premiato più anziano della storia dell’Academy: “E’ una bella sensazione tenere in mano un Oscar’” ha dichiarato in sala stampa subito dopo aver vinto l’ambita statuetta. “Tutti noi abbiamo vissuto una storia d’amore importante che è finita male e alla quale comunque siamo sopravvissuti. E’ una situazione universale. E’ la storia del primo amore e di come ti fa sentire e di come ti lascia. Tutti possiamo identificarci in essa”.
Scrivere una storia di un giovane amore ad un’età così avanzata, ha continuato lo sceneggiatore quasi novantenne “è stata un’esperienza che mi ha fatto ringiovanire”.
Il premio come miglior attore è stato invece vinto da Gary Oldman per la sua interpretazione di Winston Churchill in ‘L’ora più buia’, mentre a portarsi a casa la statuetta come miglior attrice non protagonista è stata Allison Janney per la sua interpretazione in ‘Io, Tonya’. Statuetta per miglior film straniero al cileno ‘A Fantastic Woman’, mentre il riconoscimento come miglior documentario è andato a ‘Icarus’ di Bryan Fogel e Dan Cogan e quello per il miglior cortometraggio a ‘The Silent Child’ di Chris Overton e Rachel Shenton. Gli Oscar sono assegnati dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, che è stata fondata nel 1927 con lo scopo di sostenere e promuovere il cinema statunitense: la prima cerimonia si tenne nel 1929 e l’unico anno in cui non furono assegnati gli Oscar è stato il 1933.
foto: Ansa