Quanto costerebbe il Reddito di cittadinanza proposto dal MoVimento e applicato alla popolazione italiana sulla soglia della povertà
È stato il punto che ha permesso la vittoria dei pentastellati, il Reddito di cittadinanza, che ha creato non poche polemiche anche all’indomani del risultato politico, quando alcuni cittadini italiani, speranzosi e sprovveduti, si sono recati in alcune sedi Caf per richiedere di compilare un fantomatico modulo per ricevere il reddito di cittadinanza. Episodio quasi comico che lascia intendere che molti degli elettori sperano in questo famoso Reddito di cittadinanza. Ma cosa è e quanto costerebbe applicarlo?
La prima cosa da capire è che il nome non è proprio azzeccato perché chiamarlo Reddito di cittadinanza lascerebbe facilmente intendere (volutamente o no) che sia destinato a tutti i cittadini italiani: ricchi e poveri, disoccupati o no. In questo modo costerebbe oltre 100 miliardi di euro. Invece non è così, il Reddito di cittadinanza della proposta grillina è una misura mirata che, secondo quanto illustrato nel documento ufficiale, dovrebbe interessare circa 9 milioni di persone, ovvero ”tutti coloro che non hanno reddito o hanno redditi molto bassi”.
Per questo motivo interessa tutti i cittadini italiani che sono senza occupazione, o con un salario o pensione troppo bassa, e quindi non riescono a guadagnare una cifra che permette loro di vivere dignitosamente. La soglia è stabilita a 780 € al mese, per chi ne ha meno, secondo quanto propone il Reddito di cittadinanza dei 5 stelle, lo Stato compensa la differenza.
Per questo motivo sarebbe più corretto collocare la proposta dei grillini a metà tra il ‘salario minimo garantito’ e il ‘reddito minimo garantito’ e chi ne ha diritto dovrà iscriversi ad un centro per l’impiego e rendersi disponibile a partecipare a progetti di utilità sociale di 8 ore alla settimana, partecipare a corsi di formazione professionale (che non sono obbligatori) e accettare l’eventuale lavoro proposto dal centro per l’impiego con la possibilità di tre rifiuti.
Secondo quanto stimano i grillini, il costo dell’intervento proposto sarebbe pari a 16 miliardi di euro. Ma i conti non tornano a cominciare dal numero delle persone povere presenti in Italia: gli ultimi dati Istat, infatti, indicano che le persone povere sono molte di più e per la precisione 4,7 milioni in povertà assoluta, a cui vanno sommati altri 8,5 milioni di individui che vivono in povertà relativa, per un totale di 13,2 milioni. Anche Bankitalia dall’indagine condotta sui bilanci delle famiglie conferma gli stessi dati arrivando a circa 14 milioni di persone a rischio povertà, con queste cifre la copertura di 16 miliardi, necessari per i 9 milioni stimati dai grillini, salirebbe così a circa 25 miliardi di euro, una differenza non di poco conto.