Rapporto tra gli USA e la Francia, Multilateralismo, guerre commerciali e l’accordo sul nucleare iraniano: è terminata la visita ufficiale di stato in USA del presidente francese Emmanuel Macron
“Credo che Donald Trump uscirà dall’accordo” sul nucleare iraniano, “per ragioni di politica interna”. Lo ha detto, secondo Ansa, il presidente francese Emmanuel Macron al termine del suo viaggio negli Usa, ammettendo di non essere riuscito a convincere il presidente Usa a restare nell’intesa sottoscritta nel 2015. Trump deve compiere la sua scelta entro il 12 maggio, sottolinea l’agenzia stampa e Macron, parlando con la stampa Usa prima di lasciare Washington, avrebbe definito una “pazzia” che gli americani si ritirino dagli accordi internazionali, ricordando anche l’uscita dall’intesa di Parigi sul clima. Per il presidente francese questi frequenti cambiamenti di linea degli americani sulle questioni globali “possono funzionare nel breve termine, ma sono folli nel medio e lungo termine”. Macron, nel suo incontro con Trump, aveva provato a convincere il presidente Usa a negoziare un’integrazione dell’accordo sul nucleare iraniano sottoscritto nel 2015, affrontando la questione dello sviluppo missilistico di Teheran e il coinvolgimento in Medio Oriente.
Poco prima dell’incontro con Macron, Donald Trump aveva criticato l’accordo nucleare con l’Iran parlando con i cronisti. “È un disastro, un accordo terribile, che non avrebbe mai dovuto essere fatto”, ha detto. “Non sarà così facile (per l’Iran ndr) riprendere il suo programma nucleare. Se riavviano il loro programma nucleare avranno problemi più grandi che mai”, ha detto ancora il presidente americano a margine aggiungendo che Teheran sta testando missili e causando problemi nella regione.
L’intervento a Capitol Hill
Emmanuel Macron conclude la sua visita ufficiale di stato in Usa intervenendo al Congresso a camere riunite, in coincidenza con il 58° anniversario del discorso tenuto dall’allora presidente francese Charles de Gaulle a Capitol Hill. L’intervento arriva dopo che il capo dell’Eliseo ha trascorso due giorni con Donald Trump per discutere dossier scottanti, dall’Iran alla Siria, dai dazi all’accordo di Parigi sul clima.
“Francia e Usa – ha detto Macron, sempre secondo Ansa, aprendo il suo discorso dinanzi al Congresso americano – sono nazioni radicate nello stesso terreno, gli stessi ideali della rivoluzione americane e francese, i valori di tolleranza, libertà e uguali diritti”. Macron si rivolge al Congresso Usa riunito in seduta congiunta nel giorno dell’anniversario del discorso di Charles de Gaulle davanti al parlamento americano nel 1960.
“Gli Usa – ha detto Macron – devono essere coinvolti in un “forte multilateralismo. L’unica opzione è rafforzare la nostra cooperazione”, ha sottolineato. “Possiamo costruire un nuovo ordine globale con un nuovo multilateralismo”, ha aggiunto, “questo forte multilateralismo non metterà in ombra le nostre identità nazionali, è esattamente il contrario. La deregulation di massa e il nazionalismo estremo non sono la risposta alle sfide del globalismo”.
“No alle guerre commerciali – ha detto Macron – abbiamo bisogno di un commercio libero ed equo” e che le dispute si possono risolvere attraverso il Wto. Le guerre commerciali – ha aggiunto – distruggono posti di lavoro e a pagare è la middle class”.
“Questo è il momento per essere forti, siamo forti e uniti, onorando il nostro passato e guardando al futuro con fiducia e orgoglio”. Lo ha detto il presidente USA Donald Trump.
Ansa