Si chiama Alek Minassian e ha 25 anni, è lui il coducente-killer di Toronto che ha ucciso 10 persone e ha ferito 15 dopo la strage con il furgone bianco su un marciapiede. Secondo gli ultimi dettagli sulle motivazioni del killer, quest’ultimo poco prima di iniziare la strage avrebbe gridato alla “incel rebellion”. La parola “incel” sta per “involuntarily celibate”, ovvero involontariamente celibe e descrive persone, soprattutto uomini, che vorrebbero essere sessualmente attivi ma non riescono e ne danno la colpa alle donne. Che le convinzioni degli “incel” sono pericolose lo rende chiaro la strage di Toronto, inoltre gli “incel” sono convinti del fatto che per legge debbano avere il diritto di fare esperienze sessuali e che le donne devono a loro concedere. Nello stesso momento però per gli “incel” le donne attive sessualmente sono delle prostitute, non negano neanche che la violenza e l’abuso sessuale siano azioni legittime.
Le recenti notizie sulla strage di Toronto ricordano una strage simile del 1989 quando a Montreal Marc Lepine ha ucciso a colpi di pistola 14 donne, prima di uccidersi, in una nota d’addio aveva accusato le femministe di aver rovinato la sua vita.
Più nota è la strage di Santa Barbara in California, dove Elliot Rodger ha ucciso sei persone. “Un giorno gli ‘incel’ capiranno la loro vera forza e faranno cadere questo sistema femminista. Pensa ad un mondo dove le donne hanno paura di te”, aveva scritto in un comunicato lungo di 137 pagine il 22enne. “Non è giusto, per voi ragazze non ero mai attraente, e non so perché, ma vi punirò tutte per questo”, ha continuato Rodger. Secondo diverse voci, gli incel non sarebbero presenti solo negli USA o in Canada, al giornale tedesco Spiegel un ragazzo croato qualche tempo fa aveva fatto dichiarazioni simili di Minassian o Rodger, pensieri, insomma, visto la gravità, da non trascurare.
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