Svegliarsi stanchi: perché succede?
Che la mancanza di sonno possa pregiudicare la qualità di vita causando stanchezza cronica, diminuzione dell’attenzione, della concentrazione ed
irritabilità è orami da tempo cosa riprovata e risaputa. Ad essere meno conosciuta e compresa è invece un’altra particolare condizione, sempre legata al sonno, ma non tanto alla sua mancanza quanto alla sua qualità. Non basta dormire infatti per assicurare al nostro organismo il benessere di cui ha bisogno per affrontare tutte le normali attività quotidiane, ma bisogna anche ‘dormire bene’. Spesso infatti, dormire male è anche peggio che non dormire.
Alla base di una scarsa qualità del sonno possono esserci fattori che alterano il normale ritmo sonno-veglia. Questi fattori, a volte, sono riconducibili a determinate malattie sistemiche, a disturbi della tiroide, a scompenso cardiaco o a ipertensione arteriosa. A nostra insaputa quindi, spesso può capitare il nostro sonno sia disturbato da fattori di cui non abbiamo consapevolezza, in grado di sabotare la capacità dell’organismo di riposarsi adeguatamente. Tra questi disturbi possiamo citare il bruxismo, l’inconscia attività del sistema neuro-muscolare che porta a digrignare inconsapevolmente i denti nel corso della notte, proprio durante il sonno.
Quest’attività causa tensione ai muscoli mascellari e mandibolari con possibili conseguenti dolori al collo già al momento del risveglio. Il movimento che interessa la bocca e le mandibole coinvolge in realtà tutto l’organismo, che invece di rilassarsi rimane in tensione, impegnato nell’azione tipica del bruxismo invece di dedicarsi al riposo.
Un altro tipico problema in grado di disturbare sensibilmente la qualità del sonno è la ‘RLS’, da ‘Restless Legs Syndrome’, più semplicemente conosciuta come ‘Sindrome delle gambe senza riposo’. Tipico disturbo neurologico del sonno che colpisce prevalentemente la popolazione femminile, causa una sorta di formicolio agli arti inferiori, per alleviare il quale il corpo si ritrova costretto a muovere frequentemente le gambe, magari rigirandosi in continuazione, unico apparente rimedio per trovare sollievo e conforto al fastidio e alle fitte alle gambe.
Tale sindrome è in grado di disturbare il sonno provocando dei brevi risvegli durante la notte che possono mettere a repentaglio un buon riposo. Il disturbo in esame è legato a carenza di ferro e di vitamine del gruppo B, ma anche all’assunzione di alcuni farmaci come gli antistaminici o gli antidepressivi. Un altro disturbo del sonno di cui non sempre ci si accorge in tempi rapidi, soprattutto se si dorme da soli, è l’apnea notturna, un disturbo a causa del quale la respirazione si interrompe una o più volte, anche per parecchi secondi, oppure rallenta eccessivamente, durante il sonno. In questi casi la gola si chiude e non permette all’organismo di ricevere la quantità di ossigeno necessaria per lo svolgimento delle proprie funzioni.
Il cervello è in grado di avvertire il calo d’apporto d’ossigeno e spinge il corpo a reagire. In questi casi si ha un continuo passaggio dal sonno profondo ad un sonno più leggero, per cui la qualità del sonno diventa precaria con la conseguente sensazione di stanchezza durante il giorno. Il disturbo non sempre è diagnosticato, perché spesso non è possibile accorgersene attraverso la sola visita medica e non esistono esami del sangue utili per la diagnosi. La maggior parte dei pazienti che ne soffre non sa di esserne affetto, perché il disturbo si presenta soltanto durante il sonno: sono in genere i familiari o il partner a notare per primi i sintomi.