Nella Nazionale azzurra è iniziata la rivoluzione per provare a lasciarsi alle spalle le macerie dell’annata più disastrosa della sua storia. L’Italia è ripartita nella tranquilla cittadina svizzera di San Gallo, dove è iniziata l’era Mancini in amichevole contro l’Arabia Saudita, la nazionale che affronterà la Russia nella partita d’esordio ai Mondiali 2018. La prima del nuovo c.t., con una Nazionale tutta nuova, è da considerare sufficiente nel risultato, 2-1 alla modestissima Arabia Saudita, e con qualche nota positiva. Il 4-3-3, con Bonucci capitano e unico senatore in campo e la novità Balotelli dopo quattro anni, ha dato a Mancini prime, buone indicazioni. Balotelli può diventare il punto di riferimento in attacco. Oltre al gol (bello) si è mosso anche per la squadra e ha mostrato una personalità equilibrata che si spera non sia un inganno. Mancini ha ringiovanito la squadra e questo richiede un percorso del progetto lungo. In confronto ai suoi predecessori non si è vista quella evoluzione tattica o di personalità da balzo di qualità. Mancini non ha grandi campioni da convocare e dovrà cercare di costruire una squadra che renda al massimo con i mezzi a disposizione. Con i talenti dei vari Donnarumma e Romagnoli, con Politano, Chiesa o Florenzi e De Sciglio si limiterà prima a dare un gioco all’Italia, cercando parallelamente un’identità sotto l’aspetto caratteriale e raggiungere col tempo l’esperienza necessaria per tornare tra le grandi nazioni. Nulla è garantito perché alcuni difetti sono riapparsi contro l’Arabia Saudita: il ritmo blando e la lentezza del possesso palla, le ripartenze poco incisive e alcuni errori in difesa, dopo che l’Italia ha interpretato la fase difensiva con ordine e concentrazione. Ma l’avversario non è mai stato pericoloso fino agli ultimi minuti quando l’Italia ha mollato e la difesa azzurra ha concesso troppo all’Arabia Saudita. I tifosi e gli appassionati della Nazionale devono essere fiduciosi, come coloro presenti allo stadio di San Gallo che al temine hanno applaudito con sincerità e al momento senza essere esigenti. Venerdì 1. giugno si alzerà l’asticella e il test contro la Francia a Nizza sarà più probante.
G.S.
foto: Ansa